55 – Vi piace il “fonografo”?

        

 

Il prezioso articolo dello Scientific American citato nella News precedente non si intitola semplicemente THE PHONOGRAPH, ma, si badi molto bene, THE TALKING PHONOGRAPH. Infatti, come ben spiegato nel testo, fonografi o “sound writers” già ne esistevano (Marey e Rosapelly, Scott, Barlow), ma mentre questi apparati si limitavano a “scrivere il suono”, quello di Edison era parlante (talking).

“Anche se con la pratica e l’aiuto di una lente di ingrandimento si potrebbero leggere foneticamente le registrazioni di punti e linee del sig. Edison, il suo fonografo ci toglie questo disturbo e legge da solo. Come se, invece di leggere attentamente un libro, lo buttassimo dentro una macchina, la mettessimo in moto e, voilà, sentissimo la voce dell’autore che ripete la sua composizione!”.

L’articolo contiene due figure, la Fig. 1, già (fedelissimamente) riportata, e la Fig. 2, qui riprodotta, il più fedelmente possibile, in alto a sinistra. Si tratta della registrazione della frase “How do you like the phonograph?” (Vi piace il fonografo?) e l’articolista assicura che si tratta di un facsimile del foglio di stagnola, identico in tutto tranne nel fatto che i segni sono livellati invece di essere sbalzati o affossati rispetto alla superficie. La Fig. 2 qui a destra, una replica approssimativa della precedente, è tratta dallo stesso articolo di Scientific American, ma riportato il mese successivo nell’Engineering, con le due tavole rifatte da un altro disegnatore, probabilmente per motivi di copyright.

Nella prossima News vedremo l’importanza di queste apparenti sottigliezze.

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