7 – La lira incantata

           

Lo “stetoscopio” col manico di scopa accennato nella Buccola News 3 ha forse bisogno di un chiarimento.

I primi stetoscopi (inventati, non tutti lo sanno, per permettere l’auscultazione polmonare senza sconvenienti contatti diretti tra medico e pudiche inferme) consistevano semplicemente in blocchetti di legno massiccio. In tale materiale la conduzione sonora è ottima, come dimostrato, per esempio, nei celebri esperimenti di Tyndall e di Wheatstone con un diapason collegato alla cassa di risonanza non direttamente, ma attraverso una lunga (o lunghissima) asta o pertica di abete.

Su questo principio funzionava la famosa – almeno un tempo – “lira incantata” di Wheatstone (1821). Come si vede dai tre chiarissimi disegni, tutti di repertorio, la sorgente sonora (pianoforte, carillon, contrabbasso, ecc.) era nascosta in un locale (cantina, soffitta) distante dall’auditorium, ma era collegata con rigide pertiche di legno o tesi cavi di acciaio, a guisa dello string telephone, ad una tavoletta sonora (disegno centrale) o ad un qualsiasi strumento a corda (arpe nel disegno a destra, lira a sinistra).

Il pubblico, ivi compresa la Regina Vittoria a cui il misterioso “Acoucryptofono” fu mostrato nel 1855, – consapevole o meno del “trucco” scientifico – restava “incantato” dal “concerto telefonico” e qualcuno lo ritenne perfino opera degli spiriti!

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