BE 31 – Gli apparecchi di Beccaria (8.2.2008)

 

Oltre a quello recentemente restaurato (vedi BE 16) Beccaria usò almeno altri due apparecchi elettrici, uno enorme per le dimostrazioni nell’aula, o nel “teatro”, come si diceva (a destra), e uno piccolissimo, quasi un giocattolo, raffigurato sia nel ritratto di Beccaria che nella vignetta dell’Edizione Patuzzi (vedi i due dettagli a sinistra).

I due apparecchi (non “macchine”, si badi), apparentemente diversissimi, funzionano in base allo stesso principio, quello della terna anelettrico - idioelettrico - anelettrico accennata nella BE 23 e corrispondente alla terna catena - vetro - macchina esemplificata nel modellino in basso a sinistra (dal museo di un’università dell’Ohio).

Nell’apparecchio grande si nota l’alloggiamento per uno o due uomini, col compito di girare la ruota e strofinare a mano nuda il cilindro di vetro. Quest’azione costituisce la “macchina”. La “catena” invece è costituita dall’enorme “cannone” o “primo conduttore” sulla sinistra, lungo alcuni metri e appeso al soffitto con crini o corde di seta. In certi casi tale “conduttore”, come quello “a spirale” proposto nella BE 23 e descritto in [Cari 1783], può essere sostenuto da supporti isolanti.

Nel ringraziare Roberto Mantovani e Paolo Brenni delle esaustive risposte al quiz didattico della News citata, rinnovo l’ancora inevaso appello circa la collezione Beltrame (vedi BE 15) e ne lancio un altro per notizie sull’apparecchietto di Beccaria (a disco, non a cilindro).

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