PO 9 – Il regime “sifonale” (2.11.2010)
Presento una verifica
sperimentale della scoperta di Petronio
(vedi FO 43, cortesia
Biblioteca Nazionale di Roma).
È noto, nonché
ovvio, che l’efflusso d’acqua da un recipiente è tanto maggiore quanto più
basso è il foro di uscita (nella parete
sottile del vaso) e quindi quanto più grande è il “battente” idrico. Ad esempio, da un barile di un metro come quello
della foto (ottenuto incollando due
comuni secchi di tinteggiature edili e
mantenuto sempre pieno) esce, mettiamo, un litro di acqua al secondo se il foro è in fondo al cilindro, e una quantità
di gran lunga minore se lo stesso foro
è quasi a pelo d’acqua.
Da secoli, come già accennato
in PO 2,
fior di scienziati (spesso solo matematici puri) si scervellano (e azzuffano) per trovare leggi sempre
più esatte (spesso di semplice utilità
accademica) per dipendenze di questo tenore, trascurando, o peggio
bollandoli come “pasquinate”,
fenomeni di ben maggiore valore pratico come appunto l’“effetto Petronio” (o meglio “Petreni”, vedi PO 7).
Ebbene, adoperando una canna
piegata come in figura e pendente ben al di sotto del
fondo del vaso, si ottiene una sorta di “semisifone” o “sifone invisibile” (vedi PO
2) la cui portata, che potremmo chiamare “regime sifonale”, è quasi del tutto indipendente dalla
quantità d’acqua soprastante ossia dal “battente”.