12 - Lettera a Lepschy
Chiarissimo
Prof. Lepschy,
capisco perfettamente che sul Morse Lei non può dirmi molto, ma
poiché Lei ha commesso l’“errore” di rispondere a un “presunto”
rompiscatole, ecco che il rompiscatole abusa di questo dito che Lei,
cortesemente e civilmente, gli ha porto per prendersi …tutto il braccio.
Il mio
problema, il mio dramma, caro Prof.
Lepschy, è ingarbugliato e delicatissimo. Solo il
prof. De Mauro potrebbe scioglierlo, ma non posso
rivolgermi direttamente a lui, almeno non prima di esser certo sul “tono” da
usare.
Sono un reietto, un emarginato oppure semplicemente,
patologicamente, mi credo tale? Gli accademici italiani tacciono o mi pregano di
depennarli dalla mia lista (Canepari,
Albano Leoni, De Dominicis, Sebastiani,
Cornacchia) perché non interessati o perché imbarazzati e infastiditi da
uno studioso scomodo, come Lucidi, come Buccola e chissà
quanti altri?
Taglio
corto. Lo scopo di questa lettera è duplice: scientifico e diplomatico.
Leggendo
il lavoro della Garavelli (vedi allegati) ho avuto la
felice sorpresa di appurare che anche Lei si occupa di interpunzione,
quindi i miei lavori scientifici sulla diciamo “interpunzione” Morse (sperimentali e in corso, preciso) non dovrebbero
esserLe del tutto ostici ed anzi dovrebbero
costituire uno dei tanti biglietti da visita (un altro è la faccenda del saussuriano barbaros)
per far prendere in considerazione il sottoscritto. Leggendo il lavoro della Truss invece mi sono accorto che l’inglese tecnico, su cui
sono abituato a cavarmela, è una cosa, mentre l’inglese letterario (quello
della Truss) è ben altro e io non sono in grado di
leggerlo (e ancor meno i traduttori automatici…).
Più
delicata è la faccenda diplomatica. Se lei – e i pochi codestinatari
di questa email, interessati
in prima persona o per qualche aspetto – avete la compiacenza di leggere la
selezione di lettere che mi sono permesso di allegare, avrete credo un quadro
chiaro dei miei rapporti …non chiari con De Mauro.
Si tratta infatti di far chiarezza: io ho bisogno di
sapere, con chiarezza e con certezza, se De Mauro vuole o non vuole
parlare con me. Tutto lascia intendere di no, ma non vorrei che poi
venga fuori che mi sono sbagliato, che si trattava di malintesi, ecc. Con
internet non si può ignorare o far finta di non sapere o non rispondere.
Io
desidero chiarezza. Se De Mauro non vuol parlare con
me, perché si ritiene offeso o per altro, che me lo dica, in modo che io possa
agire di conseguenza.
Ecco,
paziente prof. Lepschy, la preghiera che io – se mi
consente nel nome di Lucidi – oso rivolgerLe
è quella di fare da ponte radio con De Mauro e farmi avere una risposta “disambiguata”.
Grazie e
cordiali saluti.
P.S. –
Non mando questa email a De
Mauro semplicemente perché non ne conosco l’indirizzo di posta elettronica.
Spero che qualcuno di Voi gliela inoltri.