89 – Il garbo dell’accademia

   

 

Desidero aggiungere poche parole sulla “mentalità accademica”, per smussare e bilanciare il tagliente giudizio dettato dalle contingenze della Morse News 70.

Nel 1987 il prof. De Mauro mi mandò un suo allievo (Bartocci) che stava preparando la tesi di laurea. Quel poco su cui potei aiutarlo (ricordo un simpatico errore di battitura: il famoso linguista Benveniste storpiato in Ben Veniste) lo feci ben volentieri, ma confesso che non capii (e neanche il laureando, del resto) lo scopo di quella consulenza. Tardivamente ho compreso che si trattava di una deferenza, di una “gentilezza” del De Mauro nei miei confronti, per il mio interesse al suo vecchio maestro Mario Lucidi. Infatti nell’accademia la cortesia, il garbo sono di casa, pur se a volte sconfinano nell’ipocrisia: ma forse solo chi è dell’ambiente – questa è la mia sola attenuante – può discriminare.

Oggi altri accademici, per tesi su Buccola, avrebbero potuto – se non dovuto – usarmi, a ben maggior ragione, cortesie simili.

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