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– Il garbo dell’accademia
Desidero aggiungere poche parole sulla “mentalità
accademica”, per smussare e bilanciare il tagliente giudizio dettato dalle
contingenze della Morse News 70.
Nel 1987 il prof. De Mauro mi mandò un suo allievo (Bartocci) che stava preparando la tesi
di laurea. Quel poco su cui potei aiutarlo (ricordo un simpatico errore di
battitura: il famoso linguista Benveniste
storpiato in Ben Veniste) lo feci ben
volentieri, ma confesso che non capii (e neanche il laureando, del resto) lo
scopo di quella consulenza. Tardivamente ho compreso che si trattava di una
deferenza, di una “gentilezza” del De Mauro nei miei confronti, per il mio
interesse al suo vecchio maestro Mario Lucidi. Infatti nell’accademia la
cortesia, il garbo sono di casa, pur se a volte sconfinano nell’ipocrisia: ma
forse solo chi è dell’ambiente – questa è la mia sola attenuante – può
discriminare.
Oggi altri accademici, per tesi su Buccola, avrebbero potuto
– se non dovuto – usarmi, a ben maggior ragione, cortesie simili.