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– L’internet vittoriano
Riporto
la bella recensione
di F. Martino dello splendido “The
Victorian internet”, il famoso libro di Tom Standage (London, 1998) che dovrebbe essere tradotto e
divulgato anche in Italia.
“Nel secolo XIX non c’era il telefono, né aeroplani, né computer o
navicelle spaziali; non c’erano nemmeno antibiotici, carte di credito o compact
disc. C’era però un Internet.”
Con
queste parole si apre “The Victorian Internet. La straordinaria storia del
telegrafo e dei pionieri online del XIX secolo”. La tesi del libro, sviluppata
attraverso una ricostruzione accurata degli avvenimenti storici e una scrittura
divertente e scorrevole, è che il vero predecessore dell’Internet è lo spartano
e spesso dimenticato telegrafo.
Le
vicende che hanno accompagnato le due invenzioni, rileva l’autore, presentano
straordinari caratteri di somiglianza: per due volte il mondo si è trovato di
fronte ad una tecnologia che ha rivoluzionato le comunicazioni a livello
planetario, modificando i concetti di tempo e di spazio; che ha cambiato il
modo di condurre gli affari, le operazioni militari, i contatti amorosi
clandestini; che ha creato professioni completamente nuove, una comunità e un
linguaggio particolare di simboli e abbreviazioni; che ha stimolato le più
nobili speranze in un mondo migliore e ha prestato il fianco agli usi criminali
più abietti. E così via. Il libro inizia con l’affascinante racconto di come si
è arrivati all’invenzione del telegrafo, a partire dai suoi predecessori
settecenteschi, come per esempio il telegrafo ottico di Claude Chappe, ai primi
tentativi di sfruttare la trasmissione dell’elettricità. Si arriva poi alla
contemporanea invenzione del telegrafo elettrico da parte di Samuel Morse negli
Stati Uniti e di William Cooke e Charles Wheatstone in Gran Bretagna, e alle
incredibili difficoltà che hanno incontrato per far comprendere alle
istituzioni e all’industria la portata della loro scoperta. E forse questi
esordi sofferti e pionieristici sono una delle differenze più grosse tra la
storia del telegrafo e quella dell’Internet.
In
comune invece hanno uno sviluppo esplosivo, talmente veloce che nessuno sembra
in grado di controllarlo, né di fornire cifre esatte del fenomeno. Così come è
simile la “crisi di crescita” che a questo sviluppo è seguita: la congestione
delle linee, soprattutto dei nodi principali, che porta ad un disagio enorme,
tanto più grande quanto consolidata era ormai la fiducia nella velocità e
nell’affidabilità del nuovo mezzo.
Non
mancano infine le leggende urbane che hanno accompagnato la diffusione del
telegrafo: dalle mamme che pretendevano di inviare manicaretti ai figli
lontani, a chi sosteneva di poter ascoltare i messaggi mentre passavano
attraverso i fili. Atteggiamenti semi-magici non molto diversi da quelli che
hanno accompagnato l’icona della modernità dei giorni nostri: l’Internet.