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– La canzone del Morse
Caro Bertinetto, richiamo l’attenzione
Sua e di tutti i fonetisti su questa magnifica pagina, che devo
alla cortesia di Giorgio Spellucci e che testualmente trascrivo.
Il “CW”
come una musica
Il primo consiglio da dare a chi si avvicina al CW (continuous wave, nome
tecnico della radiotelegrafia) è di evitare in
ogni modo di imparare a memoria l’alfabeto in codice così come abitualmente
scritto, cioè con i punti e le linee!! Sarebbe fatale! Si tratta della strada
sbagliata che costringe in seguito l’allievo a fatiche molto gravose e che è
improbabile si concluda con la nascita di un nuovo
telegrafista! La telegrafia va appresa in senso musicale! Agli sfortunati che
avessero imparato con il sistema dei punti e delle linee toccherebbe,
in fase di ascolto, un doppio passaggio, faticosissimo: dal segnale musicale
alla immagine visiva (di linee e punti) per poi contare mentalmente linee e
punti fino ad arrivare ad identificare la lettera ricevuta.
TUTTO QUESTO VA EVITATO!!
Non pensate a punti e linee, incominciate a
vedere fin dall’inizio il “CW” come
una musica, una nenia che va cantata col sistema dei
TI e dei TA
Va detto infatti che
punti e linee, benché prodotti dalla stessa sorgente, vengono percepiti come
due toni diversi: la linea, essendo più lunga, dà l’impressione di avere un
tono più grave; i due suoni possono essere “TI” per i punti e “TA”
per le linee, con l’accento sulla “A”
che va caricata e prolungata.
A = TI-TA / N = TA-TI
Entrare in questa mentalità è uno scoglio non
facile da superare: nello studio del “CW”
è questa la più grande difficoltà. Nei primi tempi è
bene che l’allievo ripeta ad alta voce i segnali “MORSE”,
sia durante l’ascolto delle cassette, sia durante le esercitazioni di
trasmissione con il tasto.
Ogni segnale MORSE (lettera o numero) è
costituito da un insieme di punti e di linee; esistono segnali brevi e segnali
più lunghi e complessi, ma, con il sistema musicale, quello che ci interessa è la figura musicale di insieme del segnale, il
suo suono caratteristico, quel motivo, quella musichetta che è ben
distinguibile da segnale a segnale. Nello studio del “Morse”
le maggiori difficoltà nascono proprio dall’ascolto; il riconoscimento del
segnale trasmesso deve essere rapido, il suo suono deve risultare così
familiare da non richiedere riflessioni o ripensamenti, l’identificazione deve
essere immediata, senza sforzo.
Imparare il “MORSE” vuol
dire - programmarsi - per decifrare automaticamente il codice “MORSE”. È come
imparare una lingua… Con il tempo ogni lettera o numero sarà per voi come una
musichetta estremamente nota; lo saranno intere parole
o frasi; le riconoscerete al volo, così come ognuno di noi, da poche note, riconosce
una canzone.
Il miglior consiglio è di dedicare un lungo
periodo di tempo (circa un mese) a questo iniziale
grande impegno, che permette di partire con il piede giusto! Ecco la ricetta:
“Ogni giorno, per almeno
tre, quattro periodi di studio, dieci minuti ogni volta, dedicati a questo
primo fondamentale esercizio di “musicalizzazione” del cw,
di cantare il morse lavorando su poche lettere di media difficoltà”
Non
demoralizzatevi, sarà un duro sacrificio, è stato così per tutti noi!
Non c’è
altra via!!!
Buon lavoro !!!
Sezione “A.R.I.” – Foligno