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– La pistola di Volta
Riporto da Civiltà
Cattolica del 12 ottobre 1867, Serie VI, vol. XII, fasc. 422, p. 224, la
trascrizione, purtroppo incompleta, del manoscritto autografo in cui Alessandro Volta accenna ad un ipotetico
telegrafo.
Questo prezioso documento, scovato da Cesare Cantù e contestato da Luigi Magrini (che vi vedeva forse una
minaccia alla priorità del suo telegrafo elettromagnetico), è una lettera
scritta da Volta al professor Bertelli di Pavia
e datata Como, 15 aprile 1777.
Come si vede dall’immagine c’è
anche uno schizzo della linea telegrafica su pali, della celebre “pistola di Volta” a detonazione di gas
mediante scintilla elettrica (vedi internet) e del piccolissimo
intervallo superabile dalla scintilla.
Quante belle idee di sperienze sorprendenti mi van ribollendo
in testa, eseguibili con questo stratagemma di mandar
la scintilla elettrica a far lo sparo della pistola a qualsivoglia distanza e
in qualsivoglia direzione e posizione! Invece del colombino
che va ad appiccar l’incendio alla macchina de’ fuochi artificiali, io
vi manderò da qualunque sito anche non diretto la scintilla elettrica, che col
mezzo della pistola aggiustata al sito della pianta artificiale, vi metterà
fuoco. Sentite. Io non so a quante miglia un fil di
ferro, tirato sul suolo dei campi o della strada, che infine si ripiegasse
indietro, o incontrasse un canal d’acqua di ritorno, condurrebbe giusta il sentier segnato la scintilla
commovente. Ma preveggo che in un lunghissimo
viaggio, de’ tratti di terra molto
bagnati o delle acque scorrenti, stabilirebbero troppo presto una
comunicazione e quindi devierebbero il corso del fuoco elettrico, spiccato
dall’uncino della caraffa per ricondursi al fondo. Ma, se il fil di ferro fosse sostenuto alto da terra da pali di legno
qua e là piantati, ex. gr. da Como fino a Milano; e quivi interrotto solamente dalla
mia pistola, continuasse in fine a pescare nel Canale naviglio, che si continua
col mio lago di Como; non credo impossibile di far lo sparo della pistola a
Milano con una buona boccia di Leyden, da me
scaricata in Como…