ME 36 – Un gadget istruttivo (6.3.2007)

Anche se quei piccoli soprammobili oscillanti con apparente moto perpetuo, come quello a sinistra, mi hanno sempre scientificamente incuriosito non mi era mai riuscito di procurarmene uno per capire bene il “sortilegio” che li mantiene in moto. Aggiungo che fior di ingegneri a cui mi era capitato di chiedere qualche spiegazione avevano sentenziato, col tono furbo di chi la sa lunga, liquidando il tutto così: è chiaro, c’è una calamita nascosta!

Recentemente, passando davanti ad uno dei negozi di “cinesi” che nascono come funghi, e che vendono di tutto, vidi uno di questi gadget, lo comprai (per pochi euro) e lo smontai per rendermi una buona volta conto di come funzionano. Credo non utile, ma utilissimo, e soprattutto didattico, dedicare una News a quanto ho “scoperto”, perché i principi elettrici in gioco, nella loro semplicità, gettano ulteriore luce sulle problematiche melloniane (quantità, tensione, ecc.) e, in particolare, sull’altalena dei telegrafisti descritta nella ME 4.

Effettivamente la calamita nascosta c’è, e precisamente nel punto più basso del sistema oscillante (freccia rossa), ma il cuore del “meccanismo” è un circuitino elettronico nascosto nella base del gadget, dove sono alloggiate anche quattro pile stilo (collegate in serie) e un elettromagnete a due avvolgimenti (vedi, a destra, la foto e lo schema elettrico da me ricostruito).

Il funzionamento è semplicissimo: ogni volta che, oscillando, il polo Sud si allontana dal nucleo dell’elettromagnete, induce nella bobina di destra una tensione che, applicata alla base del transistor, lo manda in conduzione. Nella bobina di sinistra circola così una corrente di verso tale da scacciare il predetto polo Sud, come se una mano invisibile desse una spinta all’altalena. Quando, nel tornare indietro, la “calamita nascosta” ripassa sul nucleo riceve un’ulteriore spinta, e così via. Ovviamente quanto maggiore è la velocità, tanto maggiore sarà la forza repulsiva.

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