ME
21 – L’onta del Bitnick (2.2.2007)
Caro Pigliacampo,
indirizzo a te, che paradossalmente “mi senti”, due righe pubbliche per
spiegare ai molti che non mi conoscono, e ai pochi che mi disconoscono, da dove
nasce l’aggressività mia e l’ignavia altrui: il Bitnick, che ho partorito tredici anni fa, è un figlio degenere,
che mi si rivolta contro e mi fa ombra, anzi macchia il mio nome e intralcia i
miei lavori scientifici.
Si tratta, bada, solo di “mea culpa”, perché a forza di insistere mi do la zappa sui piedi e
ottengo l’effetto contrario. Chi è in grado di apprezzare i miei contributi
scientifici – ma siete pochissimi! – non ci fa caso, ma per la stragrande
maggioranza della gente, ivi compresi dirigenti Rai, giornalisti e politici, Gaeta passa, come minimo per un
rompicoglioni, e come massimo per un paranoico.
Tu sai che ho avuto l’ingenuità di pensare e
l’impudenza di accusare De Mauro di
essere l’autore del primo sberleffo, ma sai anche che ben presto feci pubblica
ammenda di quest’accusa del tutto inconcepibile, che non sta né in
cielo né in terra, e soprattutto sai bene che Tullio nobilmente mi perdonò, senza infierire, come avrebbe potuto.
Scusami se, nella strategia di “autosdoganamento”, ho usato il tuo nome.
Cordialmente. Gaeta
Post scriptum 19.2.2007
Credo
utile ricordare le parole che, con amicizia e coraggio, Renato Pigliacampo mi indirizzava il 15 gennaio scorso.
Il Prof. Andrea Gaeta è uno degli inventori geniali capaci di
saltare l
Renato Pigliacampo
Università di Macerata