64 – Il “” di Mina

 

Il 27 giugno ho diffuso un’anticipazione di questa News, limitata al titolo, alla foto e a questo primo paragrafo. Lo scopo era duplice: primo, un gioco o una sfida agli amici per indovinare dove volevo andare a “parare”, cioè l’argomento di questo articoletto; secondo, suscitare curiosità per questa News importante. Aggiungevo che a differenza di qualche altro mio “quiz” precedente, questo era abbastanza facile.

Dopo dieci giorni nessuno ha capito ed allora ecco la spiegazione: non si tratta della nostra brava cantante Mina Mazzini, ma di Mina Miller, la donna che Edison sposò, in seconde nozze, nel 1886. Nella sua autobiografia Edison, nel sottolineare la estrema importanza della sua sordità circa l’invenzione del fonografo, accenna al fatto che la sua menomazione lo favorì anche nel corteggiamento di Mina.

Dopo averle insegnato il codice e la manipolazione Morse i due fidanzati comunicavano per “telegrafia tattile”. Ad esempio a teatro Edison non sentiva le battute degli attori ma capiva lo stesso (anche meglio di normudenti disturbati da rumori e brusii vari!) perché Mina gliele batteva in Morse su un ginocchio.

La richiesta di sposarlo Edison la fece nel loro codice segreto e intimo e Mina rispose semplicemente:

• •   • •       • • •   cioè  con una sequenza di semplici segnali telegrafici (dots) equivalente a   Yes.

Svilupperemo altrove il parallelo tra le invenzioni di Edison e le scoperte di Lucidi, cercando di vedere come questi due geni, rispettivamente un sordo e un cieco, hanno saputo trarre da necessità virtù.

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