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– Lettera a Cubeddu
Sempre più costretto
dagli eventi pubblico una mia lettera all’emerito filosofo Italo Cubeddu concernente
la “ricucitura” dei rapporti con
Roma, 17 novembre 2003
Caro Cubeddu,
La pregherei di leggere le carte che allego in modo che,
dato che parte delle polemiche pregresse (Belardi,
Gamaleri…) Le sono ignote, all’incontro di venerdì venga, per così dire,
“preparato” (la prego di badare alle
date).
Io non so in che rapporti reali Lei sia con De Mauro, però
della Sua disponibilità nei miei confronti, non foss’altro per rispetto alla
memoria di Lucidi e, se mi consente,
anche perché è sardo, sono assolutamente certo. Quindi Le sono e Le sarò
lealmente grato di quello che sta facendo, a prescindere dagli esiti, che
manifestamente travalicano la Sua volontà.
Visto che, almeno in questa prima fase “esplorativa”, il Suo
ruolo è solo quello di latore dei miei “desiderata”, vorrei che Lei portasse al
nostro Tullio la qui allegata lettera
al Presidente Pera (vedi
Bitnick News 63) e soprattutto gli riferisse queste testuali parole: dopo i tre incontri-interviste del 1985
Gaeta da te si è sentito come un “innamorato respinto”.
A venerdì.