44 – I guasti della comunicazione

 

Sin dai primordi delle comunicazioni elettriche si son dovuti fare i conti con interruzioni dei fili telegrafici, dispersioni, “miscugli” e “incagli” vari – come venivano tecnicamente chiamati. Con l’avvento della telefonia si dovette lottare anche con nuovi nemici, il più temibile dei quali era la famosa induzione tra i fili laterali, che provocava interferenze, per esempio, tra linee telegrafiche e telefoniche impiantate sugli stessi pali. Grazie a solerti ispettori e squadre di operai guardalinee o lineman (foto) si provvedeva a ripristinare, in genere in breve tempo, collegamenti e isolamenti.

Spesso quei guasti erano provocati dalla malevolenza dell’uomo, o da inconfessabili interessi di parte, esattamente come avviene oggi, nell’era informatica, con gli attacchi di virus ai nostri computer. Ma anche in questo caso a questi disturbi si sono trovati e si continuano a trovare efficaci rimedi (antivirus, filtri, ecc.).

Anche le comunicazioni interpersonali, com’è noto, vanno soggette a disturbi, e questi disturbi si chiamano equivoci e pregiudizi (vedi lettera a Cimino, Bitnick News 44). Spesso tali guasti sono accidentali, ma a volte sono intenzionali per indurre in errore l’interlocutore, sia a fine ludico o benevolo, come nelle commedie o nelle barzellette, sia a fine malevolo come nelle guerre, nelle ipocrisie, nelle calunnie, ecc., minando la convivenza sociale e creando barriere psicologiche.

Sembrerebbe che alle interferenze neuronali non si sia riusciti o non si possa trovare rimedio (farmacon), ma in realtà il rimedio esiste da tempo, ed è costituito dalle leggi, dai codici e in generale, si badi molto bene, dai segni linguistici i quali, come ha insegnato Lucidi, permettono l’obiettivazione inequivoca dell’umano pensiero.

Come le altre medicine, però, anche la scrittura va soggetta a prescrizioni, può andare in prescrizione o può avere controindicazioni, specie quando la malevolenza sta dalla parte del lettore. Intelligenti pauca.

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