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4 – La truffa telegrafica (6.1.2006)
Dopo il cenno al film di Spencer Tracy degli anni quaranta, per
il fonografo, e a quello di Totò degli anni cinquanta, per gli scacchi telegrafici, ecco una pellicola
più recente, che tutti ricorderanno (7
Oscar), La stangata, che ci
interessa invece per la famosa truffa perpetrata con l’aiuto del telegrafo.
I due protagonisti Robert Redford e Paul Newman riescono a far cadere in trappola – e a scucirgli una
ingente quantità di dollari – non un qualsiasi sprovveduto merlo, ma
addirittura un gangster (col cappotto
nocciola), che si muoveva benissimo nel mondo del gioco d’azzardo e delle
scommesse clandestine, e soprattutto truccate, della Chicago degli anni Trenta,
e col quale avevano più di un conticino in sospeso.
Con l’aiuto di un poliziotto
corrotto e di un funzionario della Western
Union, la più antica compagnia telegrafica d’America, inscenano una finta
sala corse per allibratori (vedi lo
speaker, nella foto a destra) e, dopo aver guadagnato la fiducia della
vittima, riescono a “stangarla” per
benino.
Il crimine ha sempre viaggiato sul “filo”. È nato, si può dire, assieme alla telegrafia e continua
ancor oggi su internet, con truffe a
volte anche planetarie. Nel “Conte di
Montecristo” si accenna a falsi messaggi (relativi a una sorta di lotteria) mandati da corrotti impiegati (stationarii) del telegrafo Chappe, mentre lo spionaggio militare, industriale,
bancario o politico si è sempre avvalso delle intercettazioni illegali (telefoniche, telegrafiche o radio),
nonché della omissione o contraffazione dei dati, o ancora, come nel caso de La Stangata, della loro diffusione
ritardata ad arte.