Le discordie civili traggono in rovina gli Stati

 

Concordia, parvae res crescunt, discordia maxumae dilabuntur

Sallustio

 

Le leggi della storia, scrive un profondo pensatore, sono le leggi dello spirito; e quando i fenomeni storici si comparano co’ fenomeni psicologici, àvvi tra questi e quelli una meravigliosa corrispondenza: poiché la storia è la rappresentazione esteriore dello spirito umano, come la tela o la statua è la rappresentazione plastica dell’idea che informa l’artista. La rovina morale di un popolo è la rovina storica del medesimo; e se lo spirito ne’ suoi momenti segue il ciclo del Vico o le curve del Machiavelli, anche la storia presenta il fenomeno stesso. Ricordare come la decadenza intellettuale e morale portino seco la decadenza politica e sociale è lo stesso che affermare quella correlazione che esiste, come dicemmo, tra le leggi dello spirito e quelle della storia. Ne’ tempi antichi potremmo trovare esempi negli avvenimenti storici di Roma, quando rotti i costumi, spenta l’osservanza delle leggi, spento l’amor di patria, e successa in quel cambio la cupidigia del dominio e l’ira delle parti, il popolo romano tralignò e decadde. Nei tempi di mezzo, anche la storia della costituzione de’ Comuni e il successivo stabilirsi delle Signorie ci afferma sempre quella legge che governa l’umanità, cioè a dire che le discordie civili traggono in rovina gli Stati: onde in quell’epoca in cui le parti si insanguinavano a vicenda e alle lotte feconde della libertà si anteponevano le gare cittadine, il poeta civile esclamava:

 

Le terre d’Italia tutte piene

Son di tiranni, ed un Marcel diventa

Ogni villan che parteggiando viene.

 

Ma ne’ tempi moderni, ne’ quali gli effetti di quella verità storica ànno una meravigliosa chiarezza, basta por mente allo stato attuale di due popoli latini, cioè a dire della Francia e della Spagna, delle quali la prima segnò da Enrico IV sino alla metà del presente secolo un’epoca gloriosa nella storia, e l’ultima da più di un secolo assiste al suo sfacelo politico.

 

La dissoluzione sociale è penetrata in questi stati latini; poiché nella Francia, la quale credette negli avvenimenti della Comune di rinnovare i meravigliosi fatti del 89 e si dibatte ora tra le opinioni cozzanti di partiti diversi, incomincia a venir meno quella unità morale, quella potenza intellettiva e quel primato politico che essa esercitava in Europa; e la Spagna, che dopo la rivoluzione del 1868 parve ristabilirsi, ora, tra insurrezioni intempestive di partiti e tra discordie civili va mano mano rovinando; e per ricostituire quella nazione è mestieri rinsanguinare e ritemprare il carattere morale del popolo spagnuolo.

 

Così nella storia si ripete quella legge immutabile della rovina de’ popoli che rompono i legami di unione e sfibrano le loro virtù civili nelle gare infeconde delle parti e nelle discordie intestine.

                                                                                                                       Gabriele Buccola

 

1879, Prolusione di Laurea, Tesina (?)