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– Biografia di Hipp
Articolo di Robert Weber pubblicato in Elektrotechnische Zeitschrift
2 Juni 1893, p.
323
La traduzione, fatta unicamente
per uso personale, è molto approssimativa e in qualche punto del tutto errata.
Va quindi considerata una sorta di semi-pubblicazione
a beneficio solo di qualche studioso di storia dell’elettrotecnica
In questi giorni è morto un uomo che nella sua lunga vita di
lavoro e piena di invenzioni ha avuto un grande
influsso sull’utilizzazione dell’elettricità.
Matthäus Hipp
nacque il 25 Ottobre 1813 a
Blaubeuren (Württemberg).
Suo padre aveva una segheria e un frantoio. Il fanciullo, estremamente vivace,
si divertiva non solo con questo meccanismo ma anche con tutti i giochi arditi
della gioventù. Verso gli otto anni un’arrampicata gli fu fatale: cadde da una
grande altezza e si ruppe l’articolazione del piede sinistro, restando infermo
per quattro anni. Fu costretto allora a studiare privatamente, e due anni in
più del normale. Al ragazzo non piaceva il latino, anche se lo studiava
diligentemente. Le sue inclinazioni, contro il desiderio dei genitori, non
erano né per la carriera ecclesiastica né per quella impiegatizia. Lui voleva
creare, e voleva studiare il movimento.
Durante la sua malattia il padre voleva costruire un nuovo
frantoio e il ragazzo si mise a costruire un modellino di macina per le olive.
Non soddisfatto di questo, cercò di sostituire la forza idraulica a quella
manuale, noiosa. Formò un piccolo rivolo e utilizzò una ruota idraulica. Per
molti anni, tornando a casa – amava raccontare lo stesso Hipp
– ascoltava con grande piacere il rumore del suo mulino. Purtroppo non tutti i
vicini erano così felici di questo. Uno di essi, il signor Ephorus,
tornato da un viaggio non potè dormire per una notte
a causa di quel rumore e il giorno dopo, infuriato, mandò a chiamare il
responsabile. Il fanciullo di otto anni fu tirato giù dal suo letto e gli fu
ordinato di far sparire quel piccolo frantoio. Che delusione, e che dolore per
il bambino!
Un’altra volta lui fece notare ad un costruttore edile che
la casa che stava costruendo non aveva nessuna entrata.
Dopo il 16° anno di età smise di frequentare la scuola
perché il fanciullo era sempre più saldamente deciso di non dedicarsi alla
carriera del pubblico impiego ma di diventare orologiaio.
Da 16 a
19 anni Hipp si mise a bottega presso un orologiaio
in Blaubeuren; poi, nel 1832, entrò nel famoso
negozio per orologi piccoli e grandi di Stoss a Ulm. Da costui Hipp disse che
ebbe l’opportunità di imparare molto dato che il lavoro veniva mandato avanti
non secondo le modalità consuete, ma che il fine di ogni macchina veniva
analizzato bene e poi venivano studiati bene i mezzi più idonei. Questo metodo
fu mantenuto sempre da Hipp, quando intraprendeva o
inventava qualcosa. Fece un apprendistato a Locle
(Svizzera) con la ferrea convinzione che avrebbe potuto fare con le proprie
mani qualsiasi lavoro.
Per avvicinarsi alla sua meta della Svizzera francese, Hipp inizialmente, nel 1834, andò a S. Gallen,
rimanendovi quasi un anno. Lì, mentre dormiva, trovò una soluzione di un
problema che portò alla costruzione del miglior orologio del mondo. Lo stesso Hipp raccontò come avvenne questa scoperta:
Durante il suo apprendistato aveva osservato che un pendolo
pesante, ben sospeso (di taglio), può oscillare per più ore prima che abbia
bisogno di essere rimesso in moto. Quindi sarebbe stato sufficiente un piccolo
numero di impulsi per muovere le lancette e mantenere per un intero giorno un
pendolo in oscillazione, e questi impulsi bisogna darli solo se l’ampiezza
delle oscillazioni arriva ad un certo minimo. Il problema di trovare una
soluzione di questo tipo Hipp l’ha perseguito per
parecchi anni senza trovare una soluzione. Però una domenica mattina alle 4 si
svegliò, e la soluzione del problema stava davanti a lui. L'eccitazione non lo fece più dormire; però il fatto
che lui era solo un operaio in una officine di riparazioni, e l'altra circostanza, che lui non trovò nessuno che
poteva capire il valore di questa scoperta, lo indussero a far maturare ancora
di più questa scoperta.
Da S. Gallen Hipp
si recò a S. Aubin (cantone Neuenburg)
dove ebbe l’occasione di guadagnarsi il suo pane conoscendo tutte le parti
della fabbricazione degli orologi (di tipo svizzero). Allora gli orologiai
ricevevano i singoli componenti da diverse fabbriche, lavorati rozzamente, e
dovevano rifinire loro i pezzi e assemblarli, mentre ora, come fanno gli
americani, tutti i pezzi sono forniti dalle fabbriche più pronti possibile ed in
grandezza esatta e l'orologiaio deve
solo mettere insieme i pezzi, operando le sostituzioni dei singoli pezzi e il regolaggio.
Dopo due anni di soggiorno a S. Aubin
e il soggiorno circa di un anno in Blaubeuren, Hipp nel 1842 si stabilì, come orologiaio di orologi grandi
e piccoli, a Reutlingen e lì si sposò con la signorina Johanna Pliesinger.
Finalmente indipendente potè realizzare l’invenzione
fatta nel sonno. La parte più essenziale di questa invenzione è nella
cosiddetta paletta, un piccolo pezzo
di acciaio a forma di pala, che è fissata come un pendolo nella parte inferiore
o media del pendolo dell’orologio ed ad intervalli si avvicina verso un
pettine, sul quale però va a sbattere ogni tanto. Se le ampiezze delle
oscillazioni sono grandi, la paletta scivola semplicemente sul pettine, ma
quando le ampiezze raggiungono un certo minimo, allora la paletta arriva solo a
circa metà strada sul pettine, per essere trattenuta da una costola del pettine
mentre torna indietro oscillando cosicché o il pettine o la paletta appesa
elasticamente è spostato e l'azionamento
dà in questo momento una nuova forza motrice elettrica o meccanica al pendolo.
Questa soluzione sommamente originale all’inizio fu presa
poco in considerazione, o poco capita; però un rapporto ufficiale nel 1843 a Berlino la definisce
in modo molto sbrigativo “un orologio che
ha il meccanismo sotto al pendolo”. Oggi si sa che attraverso questa
scoperta, per quanto riguarda la precisione e la durata, venne raggiunto il
massimo finora raggiunto da un regolatore astronomico.
All'inizio degli
anni quaranta sono state spesso discusse questioni elettriche in riviste
politiche e specializzate. Anche Hipp fu preso da
questa scienza; lui costruì una piccola macchina di forza elettrica per Reutlingen; lui cercò ed esaminò batterie; ideò parecchi
telegrafi elettrici di cui uno funzionò particolarmente bene e il suo telegrafo
stampante creò molto scalpore. Una molla capillare descriveva un tratto chiuso
in se stesso nella 120ma parte di un
minuto, che non era altro che il risultato di un sovrapporsi delle lettere
dell’alfabeto latino. Con un piccolo abbassamento a momenti opportuni e di
durata giusta, questa molla capillare poteva produrre dunque ogni lettera.
Descrizioni e disegni di questo telegrafo si trovano nel Giornale illustrato di Lipsia del 20 December 1851 e nel Dingler‘s Polytechnischem Journal
del 1851. Solo la mancanza di risorse finanziarie necessarie ha
impedito che l'inventore non abbia
potuto procurare un ampliamento di questo telegrafo, che a suo tempo sarebbe
stato ancora facilmente possibile e che oggi avrebbe tenuto il campo
incontrastato.
In questi anni rientra anche l'invenzione
del cronoscopio. Fu dovuta a un caso, come soleva
dire Hipp. Da Reutlingen Hipp fece visita al professore Eisenlohr
a Karlsruhe, che l’accolse gentilmente e gli mostrò
un orologio appeso senza pendolo, appena ricevuto dall’Inghilterra. Il blocco
dell’ancora dell'orologio poteva
essere mantenuto o lasciato attraverso il piccolo movimento di un'ancora di magnete. Con questo orologio l’esattezza
della legge di gravità (caduta) non si è potuta dimostare
perché come Eisenlohr ha notato, la scarsa velocità
della lancetta all'inizio della
caduta aveva un influsso troppo grande. Hipp
riconobbe dopo che una misurazione esatta del tempo sarebbe stata possibile
solo se questo avvio difettoso scarso dell'orologio
fosse rimosso, quindi il cronometraggio dovrebbe iniziare solo quando il
meccanismo di orologeria avesse la sua andatura normale. Una sua successiva
visita al professore Reusch a Stoccarda ebbe come
conseguenza che un orologio modificato da Hipp l'ha ordinato e è potuto dunque così a questo fare
costruire il suo primo cronoscopio. Reusch ne comprò più tardi ancora parecchi, vendendo ogni
volta il più vecchio, per rimpiazzarlo con uno più nuovo e migliore. I
perfezionamenti adottati da Hipp sono essenzialmente
questi:
1. L'uso di una molla di acciaio con 1000
vibrazioni nel secondo come regolatore dell’orologio;
2. La separazione del meccanismo delle lancette dal meccanismo
motore e l'unione rapida di entrambi
attraverso l'eccitazione di un
elettromagnete;
3. La possibilità di poter fare andare l’inizio e la fine di
un'osservazione o attraverso la
chiusura della corrente ed apertura, o, fare cominciare attraverso apertura e
fine, o attraverso l'apertura ed
apertura, o attraverso chiusura e chiusura.
Accanto al cronoscopio c’è il
cronografo, su cui vengono registrati i momenti di tempo dell'osservazione e che possono poi essere letti dopo l'osservazione con un comodo apparato di misura
particolare fino a sulle differenze di tempo di meno di un millesimo di
secondo. Questo apparato di misurazione del tempo è usato in modo massiccio in
tutti gli osservatori astronomici più significativi con grande vantaggio.
Descrizioni dettagliate del cronoscopio e del
cronografo si trovano in Schneebeli, Gli orologi elettrici, Orell, Füssli & Co., Zurigo (1878). A. Favarger, L'électricité et ses applications dalla chronométrie,
Giornale dell’orlogerie, Genéve 1892.
Anche la soluzione di un problema, che Wheatstone
si era posto, ha richiesto molta perspicacia e conoscenza specifica e da cui Hipp ebbe notizia quando andò a trovare Wheatstone
a Londra. Per la determinazione della velocità della luce Wheatstone
aveva usato un piccolo specchio rotante. Togliendo da un vecchio meccanismo di
un orologio da tasca l’alberino e la ruota di sentiero e fissando sull’asse di Kronrades un piccolo specchietto, raggiunse forse 300 giri
al secondo. A Parigi, sono stati fatti inutilmente sforzi per raggiungere con
un motore a 4 poli (?) un numero di giri molto più grande. Hipp
cercò di mettere delle pigne di acciaio in ottone e pervenne fino a 300 a 400 giri, poi l'ottone ha fuso. Con queste cose di acciaio, arrivò
a circa 500 giri; i rotoli di frizione servirono ancora meno. Finalmente
osservò che durante gli esperimenti la velocità poteva essere aumentata finché
il tono risultante combaciava col tono di vibrazione dell'asse
di acciaio; poi però si ruppe. Hipp ne dedusse che
queste vibrazioni proprie erano dannose e dovevano essere impedite. Quindi
posizionò l'asse in un astuccio di
acciaio e posò questo astuccio di acciaio in un disco grosso rotondo di pelle
di cuoio. Senza rumori e utilizzando poca forza si poté arrivare ad un numero
dei giri di più di 2000 al secondo.
Nel frattempo il telegrafo di Morse si diffondeva sempre
più. Hipp ricevette le visite da Eisenlohr,
Steinheil, Jacoby, Schönbein; presentò il suo telegrafo a Vienna. Non fu
assunto come direttore dell’officina dei telegrafi di Vienna perché a Vienna
nel 1845 si pensava erroneamente che Hipp
appartenesse alla corrente rivoluzionaria di quei tempi. Però per
raccomandazione di Steinheil nel 1852 fu nominato
direttore dell’officina svizzera dei telegrafi e dell’amministrazione tecnica
dei telegrafi svizzeri. A Berna e da Berna svolse un'attività
ricca: nell’officina, nell'amministrazione,
in viaggi ed in ricerche scientifiche. Risolse pure problemi che venivano da
altre parti e spesso ebbe influenza su fisici con cui aveva fatto amicizia. A
Berna egli fu sempre in contatto coi professori v. Beetz,
Wild, R. Wolf, Brunner von Wattenwyl; più tardi a Neuenburg particolarmente con A. Hirsch
e H. Schneebeli; grazie al
suo orologio di precisione astronomico conobbe A. Plantamour
ed E. Wartmann, ed A. de la Rive a Ginevra,
con von Oppolzer a
Vienna, poi con Marsson
a Zurigo, con Blaserna e padre Secchi
a Roma, col Direttore dei telegrafi italiano Bonelli, con Matteucci a Pisa, con Ruhmkorff a
Parigi, con Du Bois-Reymond
a Berlino; con Jacobi
a S. Pietroburgo.
Le comunicazioni dell’associazione naturalistica di Berna
contengono lo scritto di Hipp: “Sui traslatori” (1853), un studio sperimentale sui tempi di
attrazione e rilascio dell’ancora in funzione di diverse intensità di corrente
e diverse tensioni di molle. Del 1854 è una comunicazione: "L’orologio telegrafico di controllo in
ferrovia", dove l’orologio aveva lo scopo essere un perfetto apparato
telegrafico e di controllare il servizio di custodi e per la velocità dei
treni, e che fu progettato apposta per la linea tra Torino e Genova. L’anno
seguente, una comunicazione contiene: "Sulla
telegrafia simultanea, in direzioni opposte sullo stesso filo", in cui
lui spiegò che i sistemi del Dr. Gintel, Direttore Telegrafico a Vienna, e di Siemens & Halske
a Berlino, dopo un esame sperimentale, non erano consigliabili. Un’altra
comunicazione sulla diversità degli effetti di uguali correnti sulle
elettrocalamite è diventato di motivo di un lavoro di Herrn
v. Beetz.
Nell'anno 1855 (e
fino al 1856) Hipp si occupò intensamente del telaio elettrico (comunicazioni, Berna
1856, S. 81). L’idea gli era venuta da Bonelli. Portò
anche a rilevanti sacrifici materiali (vittime?), ebbe l’appoggio del Regno di
Sardegna e del conte di Cavour. L'invenzione
aveva lo scopo di sostituire i cartoni costosi dei telai Jacquard. La
dimostrazione della possibilità di questa realizzazione fu fatta perfino da Bonelli, in piccolo; l'esecuzione
in grande è sembrata impossibile dopo i tentativi fatti a Parigi. Hipp venne chiamato a Torino, e fu incaricato di studiare
una modifica miglioratrice; lui costruì 3 telai di tipo differente, ha alzato
difficoltà significative in modo più originale presso di lui, però risultò che
questo telaio elettrico non avrebbe potuto competere al quel tempo con quello
meccanico. Il Signor Hipp ha protetto accuratamente
un pezzo di roba di seta, che con questo telaio elettrico in presenza del
ministero reale e molti delegati esterni sono stati prodotti ed lui in questa
occasione in quale è stato tramato uno di pezzo descritto di carta l'iscrizione a questa occasione attraverso mettere
semplice:
Al Signor Conte Cavour
Presidente del Consiglio Ministri
Protettore dell’industria nazionale
la Società dell'Elettro-Tessitura-Bonelli
appareil Hipp
- Direttore Guillot
Disegno del Cav. Capello
D. D. D.
Il disegno di questa cosa era lungo 4 metri e corrispondeva a
40.000 cartoni del telaio Jacquard.
In questo anno Hipp costruì anche
una modifica dell'apparato
Morse, più semplice di quello usato fino allora, lavorando più sicuramente,
rendendo superflui il relais e la batteria locale ed inoltre poteva effettuare
meglio anche la trasmissione più sicura e più precisa nelle stazioni di
traslazione, e ne vennero introdotte mille nella Svizzera e nei paesi del
mitteleuropei. Una descrizione ed istruzione di questo è stata stampata a
Berna.
Un altro pensiero originale si trova nella comunicazione,
Berna 1857, S. 66, "Nuovo uso dell'elettricità". Hipp
nel 1856 aveva prodotto un cavo lungo 5400 m per il lago di Vierwaldstättersee,
in cui avvolse un filo di ferro isolato con Guttapercha
con canapa incatramata e ci aveva messo pure due nastri di ferro a spirale.
Questo cavo mostrò presto grande perdita di corrente ed era impossibile il
sollevamento e la
riparazione. Hipp utilizzò l'effetto elettrolitico della corrente, mentre
metteva il cavo al polo positivo di una forte batteria ed il cui polo negativo
era messo a terra. L'ossidazione
ebbe l’effetto che dopo due giorni c’era una otturazione completa.
Le caratteristiche particolari delle correnti di induzione
gli fecero supporre che queste avrebbero potuto adoperarsi con vantaggio per la
telegrafia su grande distanza. Hipp esaminò il
problema e inizialmente diede una risposta positiva, Archives dello Sc. nat., Genéve, IV, 1859;
comunicazioni, Berna 11 1859.
Osservazioni su "Disturbi
della telegrafia elettrica durante l'aurora
boreale" (Berna 1860, 5,). 33, sono stati fatti probabilmente
inizialmente da Hipp in modo razionale. Nel frattempo
a Berna emersero delle circostanze che portavano a degli inconvenienti, o
potevano portare a disagi, e a me fecero venire invidia …
Hipp si domandò, se non dovesse lasciare
l’impiego per fondare una fabbrica propria. Gli si aprirono due strade, una a
est e una a ovest. Hipp preferì l’offerta di alcuni
capitalisti di Neuenburger e nel 1860 si trasferì in
questa città. Qui i suoi lavori assunsero un carattere ancora più svariato;
fece orologi, sonerie, indicatori numerici, termometri registratori e,
barometri (bollettino 15 1, 1864), regolatori di flusso, (bollettino 24 1,
1862), telegrafi di indicatore (bollettino, 16, V, 1862).
Con l’aiuto del cronoscopio o del
cronografo Hipp stabilì (1861), insieme col suo amico
Hirsch, la velocità della trasmissione degli stimoli
nervosi. Lo stesso comunicò anche (bollettino di Soc. la de. lo Sc. nat. Neuchatel
de 13 XII, 1861), quali esperimenti egli nel 1856 ha fatto a Berna per
la determinazione della velocità dell'elettricità.
L'elettricità si sviluppa più
velocemente nel lungo filo di ferro (una combinazione del ponte di Wheatstone) che nel filo breve. Questa manifestazione
parecchio strana lui l’ha attribuita allora all'effetto
dell’extracorrente, corrispondente alla concezione odierna dell'autoinduzione.
Nell'anno 1862/63
Hipp si occupò anche del problema di trasmettere la
voce umana attraverso i telegrafi elettrici (bollettino 20 II, 1863), però
incontrò troppe difficoltà senza però definirle assolutamente insormontabili.
Lui cercò di portare ancora con apparecchi esistenti, di mettere insieme le
vocali attraverso i toni di molle vibranti e portare le molle attraverso ruote
dentate in vibrazione.
I segnali ferroviari e particolarmente la posizione del
disco di segnale l’occuparono poi molto; egli sostituì la collocazione
meccanica puramente del segnale visivo con una collocazione meccanica con
azionamento elettrico. In questa occasione ritrovò una delle sue soluzioni
semplici in modo originale per un problema difficile. I dischi girano infatti
facilmente intorno ad un asse verticale e possono essere riposti molto
facilmente a buon tempo. Però col vento si spostano facilmente. Si mettono
perpendicolarmente alla direzione del vento con la superficie ampia alla
direzione di vento e dunque spesso in posizione falsa. Per togliere l'effetto del vento, sono state tentate differenti
aperture e tagli; infine Hipp trovò una soluzione
semplice utilizzando due dischi fissi uguali messi entrambi verticalmente sullo
stesso asse (?).
Hipp ne dedusse i modi per risolvere in
modo semplice e geniale molti problemi difficili, senza dover fare troppi
calcoli e spesso in modo sorprendente. Sotto questo aspetto era simile, in
altro campo, al matematico Jakob Steiner.
In unione con Bonelli e con l'uso parziale dei suoi lavori precedenti, Hipp costruì nel 1865 un nuovo telegrafo stampante. Il
telegrafo di Bonelli richiedeva cinque fili di linea,
quello di Hipp solo uno; inoltre consegnava più
dispacci che l'apparecchio di Morse.
Il dispaccio è dato in caratteri romani su una striscia cartacea preparata
prima, attraverso piccoli punti neri messi insieme, le lettere annota
(bollettino, VII tome, p; 499).
Nell'anno 1867 Hipp comunica l'osservazione
che la resistenza elettrica dei metalli diminuisce col tempo in modo abbastanza
considerevole, e questo è un inconveniente per le unità di resistenza prodotte
in metallo. Poi, nello stesso anno ancora, mostra un pianoforte elettrico che
funziona con soddisfazione generale. L'invenzione
consiste nel mettere sulla tastiera una unione di elettromagneti che vengono
eccitati o singolarmente o a gruppi, facendo andare delle strisce di carta
perforate sotto delle molle di contatto. Il disegno e descrizione si trovano Polyt in Dinglers. Journ., Volume 183, 5. 200.
Alla fine dello stesso anno Hipp
mostrò un piccolo motore elettromagnetico con armatura di ferro presso in cui è
impedita la formazione di scintillio nel quale veniva avvolto sui rocchetti
filo di rame nudo, così che le spire di un strato si toccavano, ma da strato a
strato c’era inserito un foglio di separazione isolante. Così la corrente
primaria andava debolmente attraverso le singole spire, mentre l’extracorrente
solo da strato a strato, e quindi non si doveva sviluppare.
Per l’osservatorio meteorologico a Vienna, alla fine del 1869
costruì un anemometro registratore elettro-meccanico, il cui il vantaggio
essenziale consisteva che gli anemometri e gli apparati di registrazione si
potevano separare, il primo era esposto al vento, il secondo era ben protetto.
Il primo rilevatore andò a finire all’apparato di lettura
del cronografo a Vienna che permette di leggere i segnali di tempo registrati
con un errore di meno che 0,01 secondi (1874). Su consiglio di V. Oppolzer "Releveur"
sorto, un al Chronographen appartenendo Ableseapparat, che permette di leggere abbastanza
velocemente.
Già nel1864 a Neuenburg ottenne
una rete di orologi cittadina ed ora, 1876, un nuovo Hipp‘sche
Centraluhr appartenente. Il sistema è lo stesso, come
già è stato allestito nel 1876
a Stoccarda, Zurigo, Chemnitz, Winterthur, Magdeburgo, Berlin, Colonia,
Milano, Heilbronn, Ginevra, Bochum
e S. t.
Nello sforzo costante di migliorare il suo pendolo, con
l’aiuto del suo amico astronomo Hirsch, Hipp ha esaminato l'influsso
della pressione atmosferica e le oscillazioni di pressione atmosferica sull'andatura del pendolo (bollettino 11, 1877). Ha
trovato che un aumento di pressione atmosferica di 1 mm mercurio diminuisce l'andatura del pendolo intorno a 0,01 secondi tra 24
ore. Questa circostanza ha indotto poi Hipp a fare
oscillare il suo pendolo nello spazio sotto vuoto. Poiché gli impulsi alla
forza motrice del pendolo ed i segnali orari erano trasmessi del tutto
elettricamente, così questa chiusura è stata un successo molto notevole senza
nessuna difficoltà particolare.
I seguenti anni hanno portato un giroscopio elettrico, un Limnimeter per il lago di Neuenburger,
un sismometro in forma di pendolo. Quest’ultimo ha indicato la direzione, la forza, il tipo ed
il tempo esatto verificarsi del terremoto. Dopo questi apparati di precisione è
apparso ancora un microfono più pratico ed un apparato per la misura della
velocità del treno, costruito in modo originale Zuggeschwindigkeit,
Schneebeli, "ferrovia" IV 10 Zurigo.
Però l'attività
dell'instancabile uomo è stata
frenata. La sua salute spesso disturbata l'ha
costretto a tempo allungato sul letto di ammalato. I circa 4 anni preliminari,
si è ritirato dalla guida diretta della sua fabbrica (ora sotto la buona guida
di Payer) Favarger & Cie., in Neuenburg e ha vissuto
in casa di sua figlia a Fluntern, Zurigo.
Qui ancora si continuava pienamente ad interessare delle novità in campo
elettrico; certo la malattia manifestandosi sempre più grave non lo fece
lavorare più. Col sacrificio estremo di sua moglie e le due figlie l'inventore geniale è morto, il lavoratore enorme, l'amico nobile, che 3, Mai D., J. Dopo la sua lunga
malattia.
Hipp aveva da combattere spesso nella
sua vita con grandi difficoltà di ogni tipo, ma il frutto dei suoi lavori
geniali non gli è mai mancato. A tutte le più grandi mostre degli anni scorsi,
ha conquistato le medaglie dei primi
premi; dal governo austriaco ha ricevuto la croce dell’Ordine del Cavaliere del
Franz-Joseph; l’università di Zurigo
gli ha concesso (1875) il Dottorato honoris causa, essenzialmente intorno ai
suoi guadagni per il Telegraphenwesen. Hipp era di modestia e cortesia estrema. Però su
dichiarazioni come quelle del direttore generale dei telegrafi francesi al
Consigliere federale Näf: "Lei è andato molto più avanti di noi!", e al fatto che il
direttore generale Bonelli italiano ha ordinato tutti
i telegrafi presso di lui; Napoleone III ha richiesto personalmente che Hipp ottenesse il primo premio all'esposizione
mondiale a Parigi, era orgoglioso e lietissimo.
Il suo ricordo rimanga per sempre!
Aggiunta successiva
L'esemplare del
telegrafo stampante di Hipp si trova nella collezione
di fisica del politecnico svizzero a Zurigo. Secondo
il giudizio di Steinheil la parte più ammirabile dell'invenzione di questo apparato telegrafico non stava
non nell'allestimento generale nel
non tenere sempre questo Telegraphenapparates la
pipetta da scrivere nel carattere, ma nella soluzione del problema, nella
stessa piccola uguale distanza del Papiercylinder
rotondo. La soluzione è avvenuta nel modo che il Papiercylinder
è tenuto costantemente da una sospensione di molla contro un ruolo piccolo, e
che la leva da scrivere è fissata a questo più ultimo ruolo al portatore.
Circa la molla di regolazione del cronoscopio,
Hipp, dopo un lavoro di settimane, scoprì che la
molla è regolata meglio, se grossa e larga allo stesso modo.
L'esame delle
caratteristiche delle correnti di induzione di apertura e di chiusura ha
portato Hipp alla costruzione l'apparecchio
di Morse simile all’apparato telegrafico, che ha lavorato con corrente di
induzione di apertura. Per introdurre lo stesso nella pratica e, potere fare
contemporaneamente un esperimento decisivo ad università, Hipp
con questo apparecchio è andato a Parigi. Qui, dal direttore Alexandre è stato introdotto in ufficio dei telegrafi; poi
ha collegato l'apparecchio con
Basilea. Durante questo tempo uno dei capi spiegò a quelli che stavano attorno
con un tono di tutto ad uno dei capoufficio in negando e di roba nota (?).
Quando poi Hipp telegrafò ottenne risultati molto
buoni. Gli spettatori rimasero estremamente stupiti e volevano una spiegazione.
Il Signor Hipp però, rispose solo: Voi avete avuto già spiegato tutto!"
e continuò senza dare spiegazioni.
Circa prestazioni tecniche miracolose Hipp
raccontò, come sono state fatte più presto le incisioni nei rubini di orologi
certi con legno di bosso, e che l'acciaio
duro si può tagliuzzare con la carta, se solo il disco cartaceo gira
sufficientemente veloce.
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