19 – L’estesiometro di Pizzoli
Chissà a
quante persone il recente disastro ferroviario di Crevalcore avrà fatto tornare
in mente il nome e l’opera di Ugo Pizzoli! Certamente poche, perché della “Scuola di Crevalcore”, fondata alla fine
dell’800 da questo “piccolo Buccola” (se
m’è consentito dire), ci sono tracce solo nei vecchi trattati di psicologia
(sperimentale) e in un paio di
articoli in rete (vedi il principale, con
la biografia
di Pizzoli).
Oltre al Trattato di Pedagogia Scientifica (Milano, 1910,
illustrato), della cui dimenticanza recentemente ebbe a lamentarsi con me il
prof.
Considerato il carattere monotematico delle mie News mi limito a ricordare le ricerche
sulla sensibilità tattile fatte con cronoscopio (in questo caso non di Hipp) ed
estesiometro (disegno in alto, tratto da
tale saggio). Queste ricerche, dopo Wundt e Buccola, erano classiche: lo
sperimentatore toccava un punto della pelle del “soggetto” d’esperimento con il
congegno C della figura; questo “contatto tattile” chiudeva anche un “contatto elettrico” che faceva partire
l’orologio; il soggetto, in base alla sua “equazione
personale”, reagiva dopo un tempo più o meno lungo premendo con l’altra
mano il tasto F; il circuito
elettrico si apriva e l’orologio si fermava.
È proprio l’estesiometro C, sicuramente ideato da Pizzoli, che mi intriga. Sui dettagli
costruttivi di quelli di Buccola, Kiesow, Ponzo,
Patrizi, Colucci, ecc. almeno c’è letteratura, ma su questo non ho trovato
nulla.