Egregio Dottore,
il
12.5 u.s. Ella, caso più unico che raro, mi onorava di una risposta
circa il mio Bitnick incompreso: Telèma non dà mai notizia
di invenzioni che non abbiano ricevuto il crisma di riconoscimenti indiscutibili.
Presa
alla lettera questa affermazione si potrebbe controbattere facilmente: al
Bitnick non serve un annuncio, tanto meno da Telèma, che
non è una gazzetta di news; al contrario, compito istituzionale e ragion
d’essere della testata è proprio il dibattito, l’approfondimento e la
discussione sull’attualità e il futuro della società multimediale.
Lo
spirito della risposta invece potrebbe essere, in parte, condivisibile: Telèma
deve prudentemente salvaguardare il proprio prestigio e la propria
autorevolezza e non può quindi prendere in considerazione cose che hanno tutta
l’aria d’essere - o potrebbero rivelarsi - delle “bufale”.
Tuttavia
un conto è la prudenza, e un conto è la saccenza, il mutismo, l’arroganza
immotivata o addirittura l’ostracismo ad oltranza i quali, non mi stancherò di
ripetere, sono ammissibili da parte di privati (Mediaset), ma non certo
da parte di organi istituzionali come la Rai, Telèma, l’ISCTI o la Fondazione
Bordoni.
Se
Lei, egregio Dottore, avrà la compiacenza di leggere anche le sole prime righe
del documento allegato - le mie controdeduzioni alla
valutazione tecnica del Bitnick da parte dell’ISCTI - si renderà conto,
forse meglio degli stessi tecnici cui il documento è indirizzato, della serietà
e, aggiungerei, della complessità del sistema alle quali ha fatto e fa velo una
semplicità o una banalità, badi, solo apparente - banalità, comunque, sia detto
per inciso, che rispetto ai palinsesti correnti (Grande Fratello, Posta del
cuore, Carrambe varie, TV verità, TV spazzatura) è pur sempre Oxford.
Nella
mia invenzione gioca un ruolo preponderante l’aspetto psicologico, il quale non
può essere valutato né da psicologi di estrazione filosofica (e non
fisiologica) né, ancor meno, da abborracciati e presunti “tuttologi”. La
psicologia infatti si porta dietro un plurisecolare peccato d’origine che la fa
catalogare tra le materie umanistiche, mentre invece la vera psicologia, quella
che annovera tra i suoi pionieri Wundt, James o il
nostro Buccola, è scientifica e
sperimentale (un tempo i laboratori di psicotecnica pullulavano di cronografi,
relè, tachistoscopi, tasti di reazione di ogni tipo, ecc.).
Non
abuserò oltre della Sua benevolenza. Le cose che avrei da aggiungere, e sono
tante, le affiderò, se sarà necessario, ad un secondo memoriale.
Distinti
saluti.