BE 17 – L’obiettore di Sapienza (18.1.2008)

Pubblico una interessantissima lettera sui primi esperimenti di elettricità nei salotti romani, simili a quelli descritti nel famoso libro anonimo “Dell’elettricismo” (Venezia, 1746).

L’autore è Francois Jacquier (1711-1788), dell’Ordine dei Minimi di Trinità dei Monti, celebre commentatore delle opere di Newton (vedi immagine) e professore di Fisica alla Sapienza.

La lettera, datata 25 gennaio 1781, è indirizzata all’abate Onorato Caetani (vedi Beccaria vindicato e una prossima News) che aveva chiesto ragguagli sui “salotti scientifici” tenuti da sua madre Carlotta Ondedei in casa Caetani, a Roma, circa quarant’anni prima.

Questa lettera [Jacquier 1781] è in francese e il manoscritto è depositato alla  Fondazione Camillo Caetani di Roma. Per una mia svista nella bibliografia di Beccaria vindicato risulta inedita, in realtà è pubblicata (nella traduzione italiana qui riportata) in [Pecchiai 1964]. Vedi anche [Fiorani 1969].

“V’informo con piacere che tali esperienze furono fatte per la prima volta nella vostra casa di S. Maria Maggiore l’anno 1746. Un tedesco chiamato Winkler, che faceva esperimenti senza essere fisico, venne a Roma in detto anno; egli aveva una macchina elettrica portatile. La signora vostra madre, dama piena di spirito e di gusto, informata della singolarità dei fenomeni elettrici, invitò il Winkler nel suo palazzo e fu allora che si fece per la prima volta a Roma l’esperienza del globo e della catena elettrici. Questi esperimenti vennero fatti con esattezza; non si conoscevano allora tutti gli effetti dell’elettricità scoperti in seguito. In quel tempo non si conoscevano se non gli esperimenti di cui ho detto ed i fenomeni dell’attrazione e della repulsione elettrica; tutti questi esperimenti furono eseguiti con diligenza. Io ebbi il piacere di esservi testimone. La signora vostra madre, che mi ha sempre onorato della sua amicizia, mi ammetteva spesso alla sua compagnia. Non voglio affatto tacere di tre altri illustri testimoni: mons. Stay, il sig. abate Franchini e il sig. abate Wood. Il rumore degli esperimenti si sparse per Roma. Infine il sig. cardinale Argenvilliers, prefetto della Sapienza, volle che gli esperimenti fossero ripetuti nella gran sala degli avvocati concistoriali. Fu anche permesso al sig. Winkler di montare in cattedra e di fare un discorso sull’elettricità; io venni incaricato di proporre alcune obiezioni, il che feci, ed è il primo atto di professore di fisica che feci alla Sapienza. L’assemblea era numerosa e molto illustre”.

 

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