All. 18
Roma
24.11.99
Caro
Frova,
azzeccare la “formula giusta per colpire nel segno” è un terno al lotto
e lo dico, mi creda, con piena cognizione di causa perché, come pochi, ho
sperimentato le contraddizioni, le trappole, i pregiudizi, le abitudini, ecc.
che insidiano, saturano, condizionano e sviano la comunicazione linguistica,
sia orale che scritta.
Frova c’è o ci fa? Possibile che non abbia capito ciò che è ripetuto
quasi in ogni riga e cioè che il Bitnick (non Bitnik) non trasmette onde
elettromagnetiche ma solo, per così dire, onde di pensiero (e non vada
a pensare a cose paranormali perché non c’entrano!), cioè suggestioni? Che le
sue lucette colorate e i trilli bitonali temporizzati equivalgono
(a tutti gli effetti, badi) ad una televisione interattiva reale
e alle reti Tiscali o Telecom? Che il Bitnick non è altro che un satellite, una
periferica immaginaria e psicologicamente potentissima del programma TV, e che
serve a rinforzarne la “presa” sul telespettatore? Possibile che Frova non
abbia capito che il vero nocciolo dell’invenzione è proprio questo, non gli
esempietti ingenui e scontati? Possibile, d’altra parte, che Frova ci faccia,
che uno scienziato serio voglia sghignazzare con gli amici e prendersi gioco di
gaeta?
No, Frova né c’è, né ci fa. Anzi potrebbe essere la persona più
intelligente, comprensiva e onesta tra quelle con cui ho avuto a che fare. Il
vero problema, il vero mistero è, ripeto, linguistico. Non ci si capisce:
anch’io, se ricorda, avevo ingenuamente creduto alla storia del manoscritto di
Bach!
Riavutomi dallo choc procuratomi dalla sua e-mail ho pensato ad
una “risposta articolata” ben presto abortita per eccesso di …articolazione
(stava tracimando in un saggio: vedi il brogliaccio allegato, fatto anche con
taglia e incolla sulla voce Frova del mio archivio) o per lo meno
rinviata a quando avrò un dato essenziale che mi manca.
Lei dice di non aver trovato differenze tra il Web e il materiale
cartaceo “già noto”. A me pare invece di ricordare di non averle MAI dato la
documentazione tecnica (v. allegato) [qui Cap.
3], scritta e divulgata solo dal febbraio 1998, ma di avere allegato
solo l’opuscolo illustrativo del funzionamento
spettacolare (ben distinto dal funzionamento
tecnico) a corredo della lettera sul toc/tocco (12.1.98) [qui all. 8] di cui forse avrà memoria (anche in
quella occasione credo di essere stato frainteso…). Ecco, il dato che mi manca
è sapere con certezza se questa documentazione tecnica le era già nota o se lei
ha solo “creduto” che lo fosse.
Lei, caro Frova, non avrà difficoltà a sciogliermi questo dubbio, con
una semplice e-mail o, naturalmente ancora meglio, in un colloquio
chiarificatore. In entrambi i casi avrà confermata la mia stima e la mia
gratitudine.
Cordialmente.
Andrea Gaeta