All. 12
Roma 4.5.98
All’ing.
Tonio Di Stefano
Caro ingegnere,
certamente ricorderà
l’animato colloquio telefonico provocato dal mio fax del 16.4.98 e nel quale
lei, esterrefatto dal “turpiloquio” e dagli “insulti” a suo dire contenuti
nella lettera a Siciliano, mi ha aggredito esternando in termini irriferibili
la sua opinione su di me e sulla mia invenzione.
Credo che anche in
questo caso lei sia incorso in abbagli, con conseguenze forse ancora più gravi
dell’aver considerato un difetto - e non un pregio come è in realtà – la totale
assenza nella Televisione Interattiva
Equivalente di tecnologia per così dire “alta”.
Grosso modo lei ha
capito così il mio pensiero: “Gli
obbiettivi primari della TV pubblica dovrebbero essere gli utenti e il
miglioramento tecnologico del servizio, invece
l’unico obbiettivo dei
dirigenti TV è quello di destreggiarsi per favorire amici e compagni”.
Se io avessi scritto
questo a Enzo Siciliano, mentre ne chiedevo e ne speravo l’intervento a mio
favore, sarei stato non un mafioso ma soltanto un fesso, un vero e proprio
suicida. Quello che ho scritto è una cosa completamente diversa e, come
avvisavo, più “sottile”. Io intendevo dire, come si può controllare rileggendo
con l’atteggiamento psicologico giusto
la lettera in oggetto, quanto segue: La Televisione
Interattiva Equivalente, purtroppo, è un’invenzione atipica, nel senso che
non si configura come una soluzione
di qualche problema concreto, primario, impellente, ma come una proposta che, come tale, va ad aggiungersi a tutti
gli altri progetti televisivi. Ebbene, se c’è una cosa di cui i dirigenti TV
non hanno assolutamente bisogno è un’ennesima proposta, perché essi sono
pressati, infastiditi da miriadi di
progetti - di amici e compagni - e il loro unico problema è quello di evaderli (come possono) e
(soprat-tutto) di eluderli senza far
troppi torti. Se io avessi inventato non un Bitnick, ma, mettiamo, un sistema
per neutralizzare gli scocciatori, allora si che la mia invenzione sarebbe
stata presa in serissima considerazione, perché di questa ne avrebbero avuto assoluto e urgente bisogno! E in questa
ipotetica e utopistica TV pubblica liberata dalla piaga Amici &
Compagni potrebbero diventare obbiettivi
primari, problemi pressanti gli
utenti e il potenziamento, anche tecnologico, del servizio.
Credo
che qualsiasi persona non prevenuta non possa che consentire con quanto sopra.
Distinti
saluti
Andrea Gaeta
N.B. - Questa nota è allegata a una corposa lettera spedita in data
odierna all’ing. Vannucchi e, per conoscenza, al prof. Gamaleri.