Guida rapida alla TV-computer
La
caratteristica precipua della TVC è creare una illusione di dialogo, in lingua naturale e in tempo reale, tra il conduttore del
programma TV e i telespettatori.
Se si crede che una
trasmissione registrata è in diretta mentre invece non lo è analogamente si
potrà credere che il conduttore di un gioco a quiz televisivo risponde alla
propria risposta data da casa mentre invece non lo fa. In altri termini se
esiste la diretta apparente esisterà
anche la comunicazione apparente.
Questa comunicazione
apparente è ottenuta col supporto tecnico-psicologico di una coppia di walkie talkie, non tanto
telematici, ma per così dire telemagici,
uno usato dal presentatore televisivo e l’altro, o meglio gli innumerevoli
altri, dai telespettatori, anzi telepartecipanti.
Il primo in realtà è il sequenziatore
TVC, una scatoletta tascabile che genera dei codici a frequenza acustica
(una sorta di modem) e, come un
“semaforino”, scandisce i tempi delle sequenze interattive; il secondo è un
apparecchio simile ad un normale telecomando a raggi infrarossi. Entrambi
avrebbero un costo irrisorio, circa 30.000
lire.
Per
ottenere l’effetto (illusionistico
sì, ma non meno del cinema o della stessa TV) occorre, oltre ai minuscoli ed
economicissimi walkie talkie
menzionati, anche un decoder, da
collegare semplicemente alla presa SCART del televisore, e il cui costo
orientativo e iniziale ho stimato intorno alle 100.000 lire.
Il
decoder
TVC è un microprocessore
che elabora i semplici segnali codificati in seno al programma TV e quelli
inviati dall'utente col suo apparente Walkie Talkie o anche una specie di
"regia automatica" che in certi momenti fa funzionare il televisore
da... televisore e in altri da computer (da qui il nome TV-computer). In particolare serve ad escludere l'audio e a coprire
(in tutto o in parte) l'immagine video con delle videate alfanumeriche,
generate localmente, senza che l'utente abbia sentore, si badi bene, di alcuna
discontinuità né audio né video.
Il sistema TVC,
multimediale per certi aspetti, consente
che Mike Bongiorno, poniamo, possa rispondere in diretta e individualmente a
ogni telepartecipante ad un gioco tipo Quizzy, come se il decoder collegato al televisore di casa
fosse un filtro magico-elettronico
capace di escludere tutti gli altri simultanei telegiocatori. L’effetto sarebbe
ancora più credibile, ed egualmente efficace, se il gioco fosse condotto da due
presentatori, poniamo Mirabella e Garrani, che ai loro
interlocutori virtuali rispondano, senza sovrapporsi e con reciproca ignoranza
(isolati tra di loro tramite cuffie, cabine o simili) - allo scopo di aumentare
la naturalezza del loro tono di voce -, il primo, ad esempio, “Benissimo!” e il secondo “Sbagliato!”, o viceversa, secondo
quanto automaticamente e casualmente, nonché, per così dire, in “segreto”,
viene programmato dai loro semaforini “truccati” da walkie talkie.