DESCRIZIONE TECNICA[1]
1
- Spesso i sistemi multimediali sono penalizzati dalla loro matrice informatica
perché l’altissimo livello di interattività rischia di far perdere i passaggi
logici o fa naufragare gli utenti durante le cosiddette “navigazioni
ipertestuali”. Il pubblico oppone allora una resistenza psicologica verso
tastiere, stampanti, videate, ecc. e questo, più del problema dei costi, spiega
perché i computer, e in particolare i sistemi multimediali, stentino a
diventare prodotti consumer come impianti hi-fi e televisori. Da tempo si cerca
di abbattere questa barriera tra sistemi sequenziali e ipertestuali, ma, di
fatto, l’integrazione tra audiovisivo e informatico non va molto al di là del
televisore usato come periferica di un computer, come nel caso dei videogiochi.
D’altra parte il vertiginoso sviluppo della tecnologia digitale, giustificato
dai grandi vantaggi derivati dai comandi, dalle gestioni, dagli interfacciamenti e persino dai gadget
computerizzati, ormai invade qualsiasi campo e sembra inseguire la predetta
integrazione tra mondo analogico e mondo digitale digitalizzando tutto ciò che
è analogico e informatizzando tutto ciò che è audiovisivo.
Il trovato invece
persegue questa integrazione con un approccio diverso, quasi “analogicizzando”
il digitale e invertendo, per così dire, i ruoli di periferica e di pilota
finora rivestiti, rispettivamente, per esempio, dal videoregistratore e dal
computer, o asservendo ai televisori, in altri termini, le potenzialità dei
computer, e non viceversa. L’interattività, nel trovato, è ottenuta senza
rinunciare all’economicità, alla naturalezza e, soprattutto, alla sequenzialità
dell’analogico, e, ovviamente, non può essere molto spinta, tuttavia dei semplici esercizi interattivi nel corso
di una lezione o delle domande con
risposte in diretta in un programma di intrat-tenimento sono quanto basta,
e forse quanto occorre, per catturare, senza stancarla, l’attenzione delle più
svagate ed annoiate platee.
Il trovato è un
sistema TV-computer, una via di mezzo tra un “televisore
computerizzato” e un “computer audiovisivizzato”. Più esattamente, è un sistema
multimediale di effettiva integrazione, nonché interazione, tra analogico e
digitale, perché le due componenti del sistema, il televisore e il computer, si
compenetrano continuamente: in certi momenti la TVC (TV-computer) funziona da televisore,
in altri da computer, senza che si avvertano soluzioni di continuità nei
passaggi. La “doppia anima” del sistema si ritrova ovviamente anche nel software, un normale programma
televisivo in cui, ogni tanto, vengono inseriti codici in forma di marker a frequenza acustica. Questi
ultimi non sono codici di servizio (titoli dei brani e simili), ma software “di scambio” tra il software principale, audiovisivo, e l’hardware. Questo software misto o interprogramma
TVC, cioè l’insieme dei due software
strettamente e semanticamente correlati, comunica contemporaneamente in linguaggio naturale con l’utente e in
linguaggio macchina con l’hardware;
l’utente, digitando un tasto di un “miniterminale” tascabile più semplice di un
telecomando, risponde sia al software
analogico (lingua naturale) che al software
di scambio (lingua artificiale); il sistema, elaborati i dati in linguaggio
macchina, traduce la risposta nel
linguaggio naturale e il colloquio prosegue così con una totale illusione di
naturalezza.
I programmi televisivi
realizzabili con la TVC derivano
dagli audiogiochi o “interprogrammi audio” ideati dallo scrivente e descritti
nell’articolo “La radio interattiva.
Sistema telematico a sequenzialità obbligata per audiogiochi” apparso nel
fascicolo Hambit ‘91, Firenze IX
Exposer, 24.11.91, al quale si rimanda per maggiori dettagli[2].
In questa sede basta accennare che lo spirito degli audiogiochi è creare una illusione
di colloquio in tempo reale tra il conduttore del programma e ogni
lontano giocatore.
2
- Prima di descrivere le soluzioni tecniche hardware
e software del trovato è necessario
un sommario accenno alle prestazioni del sistema agli occhi dell’utente finale,
cioè al funzionamento apparente della TVC.
Il conduttore del
programma e i suoi virtuali interlocutori interagiscono tramite due minuscoli
(e altrettanto ...virtuali) radioterminali,
simili a telecomandi muniti di una piccola antenna. Quello centrale del
conduttore dispone di 4 pulsanti, 4 lampade e un altoparlante: i pulsanti
servono rispettivamente per il preavviso, lo STOP, l’accredito e l’addebito; le
lampade per acquisire le risposte del singolo giocatore (e successivamente
quelle statistiche di tutto il pubblico); l’altoparlante per il segnale
acustico di STOP. Il miniterminale periferico del giocatore ha invece solo 4
pulsanti: 3 per la risposta e 1 per visualizzare in qualsiasi momento la scheda
dei punteggi e dei voti. Formulata la domanda, con le 3 possibili risposte, il
conduttore preme il pulsante di preavviso e dopo un paio di secondi lo STOP.
Ogni lontano giocatore, che ha avuto tutto il tempo per rispondere fino a
questi ultimi secondi per eventuali ripensamenti, a questo punto avrà la valutazione in diretta da parte del
conduttore della propria risposta acquisita dal sistema; poi vedrà accreditato
o addebitato un punto nel cervellone centrale della TVC; indi saprà la percentuale di risposte esatte complessivamente
pervenute e, in base a questa, il grado di difficoltà della domanda; infine
avrà i punteggi e la media dei voti, attribuiti con criterio, per così dire,
docimologico, in base al predetto share delle
risposte esatte.
3
- Descriviamo ora il funzionamento (reale) del trovato iniziando dalla produzione
dell’interprogramma TVC, la quale,
essendo identica a quella di un programma televisivo, si può fare in qualsiasi
centro di produzione TV, in diretta o registrata, possibilmente però
mascherando l’off line. Anche se il sistema si può
adattare ad altri audiogiochi, per esempio a quelli fonetici per le lingue
straniere, con uscita casuale dei test registrati in sequenza, per brevità
faremo riferimento ad un interprogramma base, su quiz o esercizi didattici. Il
conduttore, attore o insegnante, addestrato all’uso del nuovo medium, si
rivolge ad un singolo interlocutore, anche se indefinito, e quindi deve
usare il singolare, aggettivi neutri e frasi generiche (a volte anche ambigue);
per aumentare il feeling e
l’efficacia didattica può dare suggerimenti, gestuali o tonali, intorno alla
risposta; nei “momenti interattivi” deve cercare di non essere ripetitivo,
usando parole sempre fresche e, come vedremo, dette con determinati tempismi.
Essendo il software di scambio, e l’hardware che lo produce, strettamente
connesso con il software analogico
dovremo fare riferimento parallelamente alla fig. 2, che rappresenta lo schema a blocchi del programmatore o sequenziatore TVC, e alla
tav. 1, una tabella sinottica con 2
sequenze (A e B) delle 6 speciali mappature audio e video o sequenze
interattive temporizzate programmabili:
sec |
start: 0 |
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
stop: 8 |
|
Spie |
|
gialla |
rossa |
verde |
|
gialla |
||
A |
Video |
presentatore |
CARTELLO: manca decodificatore TV |
present. |
|||||
|
Audio |
vediamo risposta |
errato! |
esatto! |
|
era facile |
|||
|
Spie |
|
gialla |
verde |
rossa |
|
gialla |
||
B |
Video |
presentatore |
CARTELLO: manca decodificatore TV |
present. |
|||||
|
Audio |
vediamo risposta |
esatto! |
errato! |
|
era facile |
Tav. 1
Il conduttore del
gioco conduce non solo il programma audiovisivo ma anche quello digitale, cioè
il software di scambio della TVC. Il miniterminale che tiene in mano
è in realtà il programmatore, mentre
pulsanti e lampade hanno funzione reale e diversa da quella fittizia
precedentemente cennata. Invece del finto preavviso
il conduttore preme uno dei 3 tasti F,
M o D, immettendo così nel codificatore C una prima informazione sulla domanda formulata (Facile, di Media difficoltà o Difficile)
e, contemporaneamente, setta a caso, tramite la logica bistabile X, la sequenza A (rosso-verde) o la
sequenza B (verde-rosso) nel codificatore e nell’invertitore I. Subito
dopo preme il pulsante 1, 2 o 3 corrispondente alla risposta esatta, che attiva le seguenti
funzioni:
1) fa partire il timer T, il cui ciclo dura 8 secondi (o poco più);
2) completa le informazioni al codificatore
(soluzione 1, 2 o 3);
3) produce il marker, cioè un treno di impulsi a frequenza acustica.
Il marker svolge a sua volta due funzioni:
indica al giocatore lo STOP[3],
cioè il termine ultimo per la risposta e contemporaneamente, senza che se ne
abbia sentore, trasmette (o registra), tramite l’amplificatore A e via “modem acustico”, il codice
contenente le informazioni F/M/D, A/B e 1/2/3.
Allo STOP il conduttore, come se stesse
“telematicamente” corrispondendo con un giocatore, dice con naturalezza
“Vediamo la tua risposta”, fingendo di attendere l’accendersi di una delle
presunte lampade delle risposte nel suo terminale/
sequenziatore. Le lampade si accenderanno, ma, anche in questo caso, con
funzioni e per motivi diversi da quelli apparenti. Infatti le lampade, una
sorta di “semaforo audio”, danno al
conduttore le sequenti indicazioni:
G1
= gialla = preavviso di
dissolvenza audio in chiusura;
V = verde
= deve dire Esatto!, Benissimo!, O.K. e simili;
R = rossa
= deve dire Errato!, Peccato!, Non ci siamo e simili;
G2
= gialla
= avviso di dissolvenza
audio in apertura.
Le fasi verde e rossa possono essere invertite se la sequenza selezionata a caso
non è la A ma la B (vedi tav. 1). In pratica il conduttore deve tassativamente tacere nei tre passaggi G1/V, V/R e R/G2 (G1/R, R/V e V/G2 se la sequenza è la B) e riprendere poi liberamente con un
commento sulla facilità o meno della domanda, in base a quanto lui stesso
precedentemente e segretamente aveva programmato, e dando conto, a chi aveva
sbagliato, o conferma, a chi aveva risposto bene, della soluzione esatta del
quesito. Durante la riproduzione, come si capirà meglio nel prossimo paragrafo,
una delle fasi rossa o verde sarà omessa, ma il bypass sarà percettivamente mimetizzato
dall’interazione tra audio e video o, come si suol dire, dall’impasto
audiovisivo. A riprova del fatto che non sempre il silenzio è muto o sgradito
si fa notare che l’ultima transizione è più lunga delle altre due, benché ciò
non sia tecnicamente necessario.
La casualità delle
sequenze è necessaria per non far scoprire il “trucco”, cioè per evitare la
prevedibilità o l’anticipo indiretto della risposta, perché è molto importante
che il feed-back sia fonetico e il più possibile naturale.
Inoltre viene parzialmente assicurata una “fedeltà tonale” nelle parole Benissimo!, Peccato! e simili, perché
dette dal conduttore con sorpresa
autentica. Le altre 4 sequenze A’, B’, A’’, B’’, non riportate
in tabella, riguardano i casi di domanda “di Media difficoltà” e “Difficile”.
La ripresa di un interprogramma TVC si effettua con le
stesse tecniche dei programmi TV. La regia, durante la sequenza interattiva,
tra un dettaglio sul “miniterminale” e un primo piano del conduttore, può
mandare in onda un cartello di questo tipo:
Tale messaggio,
funzionalmente non necessario, si rivelerà utile nei casi di televisore o
videregistratore non predisposto per il nuovo sistema.
4
- La fruizione
dell’interprogramma TVC può avvenire
in diretta su un qualsiasi numero di televisori, sintonizzati su canali
riservati alla TVC, o può essere
autonoma, con le videocassette. In entrambi i casi occorre un hardware di interfacciamento tra
il tuner del televisore, o l’uscita
del videoregistratore, e la sezione monitor
del televisore stesso. Questo hardware,
anche e soprattutto in questo caso, fa tutt’uno col software e quindi è necessario esaminare contemporaneamente la fig. 3, cioè lo schema a blocchi del decodificatore TVC (regia computerizzata), e la tav. 2, una tabella sinottica con 4
delle 18 possibili riproduzioni:
start sec 0 |
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
stop 8 |
||||
1. La sequenza trasmessa è la A e il giocatore risponde
esattamente |
||||||||||||
Sv |
1 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
||||
Sa |
1 |
1 |
2 |
2 |
1 |
1 |
1 |
1 |
||||
Video |
presentat |
videata vuota |
risposta |
SHARE |
punteggi |
|||||||
Audio |
vediamo risposta |
|
esatto! |
|
era facile |
|||||||
2. La sequenza trasmessa è la A e il giocatore risponde
erroneamente |
||||||||||||
Sv |
1 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
||||
Sa |
1 |
1 |
1 |
1 |
2 |
2 |
1 |
1 |
||||
Video |
presentat |
vuoto |
risposta |
SHARE |
punteggi |
|||||||
Audio |
vediamo risposta |
errato! |
|
era facile |
||||||||
3. La sequenza trasmessa è la A e il giocatore non
risponde |
||||||||||||
Sv |
1 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
||||
Sa |
1 |
1 |
2 |
2 |
2 |
2 |
1 |
1 |
||||
Video |
presentat |
videata vuota |
risposta |
SHARE |
punteggi |
|||||||
Audio |
vediamo risposta |
|
era facile |
|||||||||
4. La sequenza trasmessa è la B e il giocatore risponde
esattamente |
||||||||||||
Sv |
1 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
||||
Sa |
1 |
1 |
1 |
1 |
2 |
2 |
1 |
1 |
||||
Video |
presentat |
vuoto |
risposta |
SHARE |
punteggi |
|||||||
Audio |
vediamo risposta |
esatto! |
|
era facile |
||||||||
Tav.
2
Il giocatore
interagisce, illusoriamente, col conduttore e, realmente, con l’interprogramma TVC tramite il
“miniterminale periferico” Tc. In
realtà, come si evince dalla Fig. 3,
questo non è una radiotrasmittente collegata col “miniterminale centrale” del conduttore, ma un
semplice telecomando a raggi infrarossi che trasmette le risposte dell’utente
al decodificatore TVC o, più esattamente,
“modulo di regia automatica” collegato, tramite le prese SCART o A/V, al
televisore e al videolettore. Il tasto S
di questo telecomando che, come già accennato e come sarà precisato avanti,
serve al giocatore per visualizzare, tramite il blocco Lv = Logica Video, la scheda dei punteggi raggiunti, ci dà
l’opportunità di evidenziare subito, nel modo più esplicito, la funzione del
selettore video Sv, l’elemento
chiave ed emblematico del trovato. Infatti quando Sv si trova nella posizione 1
il segnale video in uscita è quello del VTR,
o del tuner, e quindi la TVC funziona da televisore; quando invece
Sv si trova nella posizione 2 smista in uscita il segnale video (composito) del computer C e quindi il sistema funziona da computer.
Affinché le videate
generate localmente vengano percepite dall’utente come dati provenienti da
“lontano” e diventino così parte realmente
integrante del programma audiovisivo, occorre non tanto cercare di
mimetizzare le discontinuità visive, intervenendo sulle qualità grafiche del
computer locale, ma è necessario soprattutto curare la correlazione e la continuità semantica tra la lingua naturale (audio analogico) e quella artificiale (video alfanumerico). Questo risultato si
raggiunge facilmente bypassando
l’audio in certi momenti e integrandolo con messaggi scritti, in modo che la
comunicazione resti senza interruzioni e appaia coerente.
In pratica è
sufficiente un banale interruttore (Sa)
e, come computer C, un semplice
generatore di caratteri, a condizione però che sceneggiatura e accorgimenti
vari di natura scenografica e psicologica cooperino per fare amalgamare
percettivamente e sinergicamente il canale video, nelle sue due componenti analogica e alfanumerica, con il canale audio, onde consentire all’utente di
partecipare attivamente al programma, o meglio all’interprogramma TVC, nonché di dargli l’illusione di parlare in
diretta e in ....esclusiva col conduttore degli audiogiochi televisivi.
Inizialmente Sv ed Sa sono entrambi nella posizione 1 per cui in uscita si hanno direttamente i segnali video e audio
di ingresso (in videofrequenza e audiofrequenza), provenienti dal tuner TV o dal VTR. Quando arriva il marker,
decodificato dal decoder D, il timer T inizia un ciclo
esattamente sincrono con quello, già descritto, del sequenziatore e, dopo circa 1
sec. e fino al termine del ciclo, la logica
video Lv fa spostare il selettore video Sv nella posizione 2 e
disabilita il pulsante S del telecomando Tc. Il selettore audio Sa, pilotato dalla logica
audio La, si apre invece solo
per determinate frazioni del ciclo, in funzione dei parametri A/B e E/S/N (Esatto, Sbagliato, Non risposta), forniti rispettivamente dal decoder D e dalla logica di
coincidenza Lc, che ha
confrontato l’informazione 1/2/3,
anch’essa proveniente dal decoder D, con la risposta data, o non data,
dal giocatore tramite i tasti 1/2/3 del telecomando Tc.
Il blocco C deve elaborare punteggi e voti e, soprattutto, deve mostrarli al
momento opportuno, in modo da creare il coerente e credibile impasto
audiovisivo su cui abbiamo già insistito. Teoricamente esso può essere un
normale computer collegato, tramite l’interfaccia
I, con gli stadi logici del
descritto “modulo di regia automatica”,
oppure, più funzionalmente, può essere un computer dedicato inglobato in detto
modulo. In ogni caso deve essere programmato per dare schermate (in modo testo e sincronizzate con la regia automatica) secondo quanto
richiesto dalla precedente tabella sinottica. Senza entrare in dettagli o in listati che esulerebbero dagli ambiti e
dagli scopi del presente documento, analizziamo, per semplicità, soltanto il
primo caso, in cui devono apparire nell’ordine queste videate:
1) maschera con campi vuoti (3 sec.)
2) risposta del giocatore (1,2,3 o n.p.) (1 sec.)
3) share
o percentuale di risposte esatte
(2 sec.)
4) punteggi e voti (1 sec.)
La prima videata crea attesa psicologica e si armonizza con
le parole del conduttore “Vediamo la tua risposta”; la seconda mostra la
risposta del giocatore acquisita dal sistema e poiché è sincronizzata con l’Esatto! del conduttore, fa
illusoriamente credere che anche questi la veda (nel suo miniterminale, cfr. § 2) e che, di conseguenza, la
valuti in diretta; lo share, un
istogramma la cui lunghezza è proporzionale, fittiziamente, alla percentuale
delle risposte esatte pervenute e, realmente, al dato F/M/D, serve per creare altra
attesa e, in certi casi (come il secondo), anche per mimetizzare
percettivamente il tempo di by-pass
audio; sulla videata dei punteggi e dei voti le considerazioni sarebbero molte,
ma, per brevità, ci limitiamo a sottolineare la differenza tra i punteggi (l’arido calcolo di domande,
risposte esatte, non pervenute, ecc.) e i voti,
assegnati con un particolare criterio di valutazione, in base alle “risultanze
docimologiche” sulla complessità delle domande e/o al numero di passaggi o
“ripassaggi” del nastro.
In totale si possono
avere 18 casi: le 6 sequenze A/B/A’/B’/A’’/B’’ moltiplicate per i 3 possibili
esiti E/S/N. Nei 6 in cui il
giocatore non risponde, presumibilmente perché assente e non perché timoroso di
errare (in quanto l’astensione, ininfluente sul punteggio, penalizzerebbe però
il voto), tace, coerentemente, anche il conduttore, mentre provvede il video a
segnalare la mancata risposta. L’interprogramma
TVC mantiene inoltre una certa compatibilità anche con gli impianti non
predisposti, nel senso che può essere ricevuto o visionato senza problemi, ma,
naturalmente, anche senza gli effetti interattivi della TVC.
La base dei tempi
indicata è orientativa e può essere variata dopo test di gradimento dei giocatori
o di comodità di eloquio dei conduttori. Il tempo della videata dei punteggi è
invece volutamente esiguo perché il giocatore può visionarla a piacimento col tasto S del telecomando Tc. Per simulare l’acquisizione
“lontana” di tale scheda, che in realtà è generata in loco, si può inserire
qualche tempuscolo randomizzato di attesa, per problemi di “traffico
telematico”. Anche la lunghezza degli istogrammi degli share può essere randomizzata, entro però le fasce prestabilite F/M/D.
RIVENDICAZIONI
1 - Sistema multimediale ad integrazione TV-computer
e a matrice analogica, compatibile con ogni tipo di videoregistratore e
televisore, atto a riprodurre o ricevere con alcuni effetti interattivi
particolari programmi di intrattenimento o didattici prodotti in videocassetta
o trasmessi in diretta televisiva;
2 - Software,
denominato interprogramma TVC, per
detto sistema multimediale, basato sulla stretta correlazione semantica tra un software
audiovisivo di tipo tradizionale e un software digitale di scambio
con l’hardware della regia automatica
del sistema, rivendicato al punto 4;
3 - Hardware
per produrre il surrivendicato software
di scambio, costituito da un generatore di impulsi a frequenza acustica,
con le funzioni collaterali di codificatore, programmatore e sequenziatore
della TVC. Questo hardware, per la sua maneggevolezza e
facilità d’uso, consente la massima mobilità del conduttore e quindi di
produrre gli interprogrammi TVC con
le normali tecniche di ripresa televisiva;
4 - Hardware
per la riproduzione degli interprogrammi
TVC, costituito da un decodificatore TVC o regia computerizzata (o
automatica), da collegare al videoregistratore e al televisore tramite le prese
SCART o A/V. Di tale hardware fa
parte integrante il telecomando TVC;
5 - Mappatura temporizzata di immagini
video sintetizzate dall’hardware di
cui sopra e immagini audio trasmesse nell’interprogramma
TVC, con la funzione, tra le altre, di rendere la percezione visiva della
risposta del giocatore sincrona con la percezione acustica della valutazione
del conduttore;
6 - Il complesso delle soluzioni tecniche hardware e software che, abbinate a particolari espedienti di sceneggiatura e
di scenografia, consentono la bidirezionalità, il ritorno
virtuale e la ricetrasmissione apparente in un
normale canale televisivo.
[1]In data 14.9.1995 mi è stato
notificato dal Ministero Industria, Commercio e Artigianato (DGBI - UIBM - DIV
V, n. 1037730) un vizio di forma di tale descrizione, in quanto redatta fuori
dai formati prescritti (25 righe per ogni facciata uso bollo). L’esame di
brevettabilità potrà perciò essere fatto solo dopo le correzioni formali di cui
sopra.
[2]Ripubblicato in A. Gaeta, Gli audiogiochi. Dal Tototono alla Radio
Interattiva. AG, 1995, 3
[3]Questo STOP coincide con lo
START, non con lo STOP, della sequenza temporizzata.