DA
32 – I “rami” di Gaetano (9.6.2013)
“Anno vero 1591 paries ex luto, in quo
erat Venerabilis Imago Deiparae, ad Plateam versus, ad interiorem templi partem summo labore conversus
est” = “Nel 1591, invero, il muro di argilla con la venerabile immagine della Madre di Dio,
orientato verso la Piazza, fu faticosissimamente girato verso la parte più
interna del tempio” (frase segnata in rosso)
Alla voce Cajetanus dell’Enciclopedia dei
Gesuiti del Backer
(vol. I e VII) si legge che a questo
celebre e dottissimo gesuita siciliano (1566-1620)
– noto anche come Caetano, Gaetano, Caietani, ecc. – si deve
soprattutto la monumentale “Vita dei
Santi siciliani” (compreso Agostino
Novello, il patrono di Termini), opera in due tomi (integralmente reperibili in rete) uscita postuma e dopo
un’attesa di circa 40 anni (opus Posthumum,
& diu expetitum).
L’autore poté licenziare nel 1617, poco prima della prematura morte,
solo l’opuscolo (citato in DA 31)
contenente il piano dell’opera, piano che prevedeva anche la rassegna dei più
celebri Santuari mariani siciliani (Valverde,
Piazza, Vittoria, Alcamo, Termini, ecc.) e i “prototipi” delle relative icone della Madonna rilevati in loco da
valentissimi pittori e i cui “rami”
sarebbero stati intagliati a Roma dal celebre incisore G. F. Greuter (un esempio nell’incisione in calce).
Come abbiamo già detto l’opera,
curata da altri, uscì solo nel 1657,
e conteneva sì, in appendice al 2° tomo,
la citata rassegna, però priva delle
incisioni: evidentemente la persona incaricata dal Gaetano della complessa e costosa operazione, il suo confratello
gesuita Tommaso Tamburino, non aveva mantenuto
l’impegno preso. Queste notizie sono contenute in dettaglio nei testi 5,
6
e 10
del seguente elenco cronologico riassuntivo:
1) 1608 – Relazione Nugnez (citata in DA 31);
2) 1617 – Piano dell’opera (citato in DA 31);
3) 1657 – Edizione postuma
della Vita dei santi siciliani, con
le Origines Deiparae, ma
senza immagini (vedi sopra);
4) 1663 – Edizione delle Icones (vedi frontespizio in calce), a cura di
anonimo (ma si tratta del Tamburino,
risvegliatosi come da “un lungo sonno”). Riporta pari pari
le 37 schede (in latino) dei vari santuari amorevolmente preparate dal Gaetano circa 50 anni prima (e pubblicate,
come abbiamo appena detto, solo nel 1657) ognuna corredata dalla relativa
incisione (solo 23 rami però sono firmati
dal Greuter). Questo testo, a quanto risulta dal
catalogo bibliografico nazionale SBN, è conservato solo in un paio di
biblioteche, la Comunale di Palermo (dove
probabilmente c’è il fondo Gaetano, nel quale il Mantia, preparando la sua tesi
di laurea, ha rinvenuto la preziosa Relazione Nugnez)
e la Nazionale di Roma (da quest’ultima,
collocazione 71.5.B.6.1, provengono l’icona e la scheda [p. 69] in testa alla presente News, la quale ha un titolo – “Divina Vergine
delle terme imeresi” – leggermente diverso da quello originale appostole dal
Gaetano: “Thermis Himeraeorum
D. Virgo in pariete picta plurimis miraculis inclaruit”);
5) 1664 – “Raguagli delli ritratti della Santissima Vergine” (vedi frontespizio in calce). Si tratta
del volgarizzamento (nel senso purtroppo
deleterio del termine!), compiuto sempre dal Tamburino, per “rimediare”
alle lacune dell’opera precedente che il Gaetano,
a suo credere, “sub conciso stylo dedit”. Questo opuscolo,
si badi, è stato stampato senza
figure (copia della Biblioteca
Nazionale di Roma collocata 204.9.D.9);
6) 1664 – Testo identico al
precedente, ma con figure.
Questi due testi “gemelli” hanno
inoltre un altro titolo (occhietto):
LA / SANTISSIMA / VERGINE / RIVERITA / IN / SICILIA, cosa che sicuramente ha
contribuito a ingarbugliare ancora di più le cose.
7) 1669 – Testo del Solìto, che ha trascritto
pedissequamente (vol. II, p. 103) il
predetto (baroccamente “infiorato”) volgarizzamento del Tamburino (questi, per quanto riguarda
Termini, si sarà sicuramente servito, stravolgendola, dell’antica Relazione Nugnez);
8) 1840 – Testo del Riccardi, “Storia dei Santuari ecc.” (diversi
volumi);
9) 1900 – “Cenni storici ecc.” di Giuseppe Arrigo (principale fonte del Catanzaro);
10) 1991 – Riproduzione
anastatica del n. 6 (a cura, tra gli
altri, dell’informatissimo Rosario La Duca);
11) 2003 – Testo del Catanzaro, con ricca bibliografia locale
(vedi DA 26).
Richiamo l’attenzione del
lettore sulla frase, evidenziata e tradotta in testa a questa scheda, relativa
alla “topografia” della piazza (plateam) delle Botteghelle e alla “traslazione” dell’icona miracolosa (vedi DA
31). Le frasi successive invece si riferiscono al fallimento
dell’operazione e al “miracolo del muro”
(vedi DA 30).