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35 – La “taglia” di Rossella (20.1.2012)
Un insieme di più carrucole, assemblate come nel disegno di
sinistra, si chiama paranco o “taglia”
(inglese “tackle”, tedesco “Flaschenzug”), come ben sanno tutti gli studenti. Nei libri
di fisica poi, oltre a specificare la distinzione tra carrucole “fisse” – nel nostro disegno di riferimento quelle in alto e collegate al telaio
– e carrucole “mobili” – quelle in basso e collegate al carico –,
viene data la formula per calcolare la forza di
trazione, tanto più piccola quanto maggiore è il numero di “rinvii” della corda (Rope, Seil, Zug, ecc.)
tra le dette pulegge.
Abbiamo più volte accennato, e lo studieremo a suo tempo, che
per Reuleaux la differenza tra questi
due tipi di carrucole è ben più sostanziale, essendo intrinsecamente legata
alle sue idee “cinetiche” di “coppia cinematica”, “inversione cinematica”, ecc. Per il momento, per far sedimentare
i concetti e considerato lo spirito monotematico di queste News,
ci limitiamo a dire che leggi del tutto analoghe valgono per le miriadi di “taglie senza ruotismi” che
incontriamo in ogni dove: lacci delle scarpe, guepière
o corsetti delle donne (vedi quella della
vezzosa Rossella O’ Hara di “Via col vento”),
cuciture e impacchettamenti vari, ecc. In particolare può essere didatticamente
utile fermare l’attenzione sui diffusissimi marinareschi “paranchi senza rotelle” detti
“Bigotte” o “Bozzelli” (vedi in rete
oppure, almeno per qualche tempo, nella home
page).