Presentazione
Quando, giovane ingegnere, fui
assunto alla S.T.E.F.E.R. di Roma,
siamo nel 1964, trovai che le
comunicazioni erano affidate al telegrafo. Parlo di comunicazioni legate alla
circolazione dei treni, cioè alla (lo
scrivo con la S maiuscola) Sicurezza dell’Esercizio, vale a dire al
distanziamento dei treni, allo spostamento degli incroci (più frequente di quanto si pensi), allo spostamento delle
precedenze e quant’altre comunicazioni tra i Capistazione (i Dirigenti al Movimento) necessitassero per garantire la Sicurezza
e Regolarità del servizio.
Presi quindi dimestichezza con
questo importante strumento di lavoro, dapprima imparando a leggere le “zone”, cioè quei nastri di carta su cui
il “pennino” del telegrafo segnava
punti e linee, poi, come sapevano fare i Capistazione, attraverso l’udito, cioè
ascoltando la “musica” che emanava
dal telegrafo quando trasmetteva le battute e controbattute del tasto di
trasmissione.
Questa dimestichezza acquisita
mi consentì di redigere un piccolo libretto ad uso degli allievi Capostazione e
mi convinse, unitamente allo smontaggio e rimontaggio di un telegrafo (ad onor del vero
qualche volta mi avanzò qualche ”pezzetto”), che sui telegrafi sapevo
tutto.
Successivamente il telegrafo fu
abolito, ma io rimasi di questa convinzione finché non ebbi il piacere di
conoscere il prof. Andrea Gaeta,
quando questi, una decina di anni fa, mi chiese delucidazioni sul nostro
sistema telegrafico. Gaeta poi, sull’argomento, pubblicò qualche opuscolo (Telegrafia
e Lingua) e, soprattutto, la lunga serie di brevi Morse News che ora sono
raccolte in queste pagine.
Non avrei mai immaginato che i
telegrafi fossero stati parenti dei semafori, che le notizie si potessero
trasferire anche con i semafori e che sono esistiti telegrafi semaforici e
semafori telegrafici!
E tante altre notizie di grande
interesse culturale ho avuto modo di apprendere dal cortese e garbato ed anche
...paziente Professore.
Mi è rimasto impresso il “pendello” (sì,
pendello, pendolo + martello) di Morse, e tante
altre cose come la “pendolarità” e la “pressività”,
sino ad arrivare al “turno di Lucidi”.
E qui mi fermo non ritenendo di
avere la competenza per parlare di un personaggio che ha onorato la cultura
italiana e del quale è espertissimo il caro ed illustre prof. Andrea Gaeta.
Dott. Ing. Angelo
Curci
ex Direttore Generale Met.Ro (Metropolitana
di Roma)
Roma, lì 3 maggio 2011