CA 8 – L’ariete idraulico di Montgolfier (13.4.2010)

(news diffusa sin dal 12.5.2009)

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Immaginando che la perplessità manifestatami da un amico termitano sia generale ecco spiegati in poche parole l’ariete di Montgolfier (*) e il possibile adattamento al nostro acquedotto Cornelio.

Il “corpo” dell’ariete è costituito dal lungo tubo B in cui scorre l’acqua con notevole energia cinetica o “forza viva”, mentre la sua “testa” è costituita dal serbatoio d’aria D in cui è innestato il tubo FI. Vi sono poi due semplicissime valvole: quella di scarico C che si “chiude” verso l’alto e quella di ascensione O che invece verso l’alto si “apre”.

Il funzionamento è del tutto automatico: la fuoruscita dell’acqua da C ad un certo punto fa chiudere di botto questa valvola e all’acqua, come unica via di fuga, rimane il tubo di salita, attraverso la valvola O e il serbatoio D. Ben presto però la forza del “colpo d’ariete” si esaurisce, la valvola O si richiude e l’acqua nel corpo dell’ariete si ferma. Questa calma fa riaprire la valvola C e il ciclo ricomincia, alzando altra acqua e proseguendo indefinitamente.

Nel caso di Termini l’energia cinetica al sistema è data dalla torre di compressione della Barratina, lo scarico avviene nel torrente Barratina e l’acqua “pompata” arriva al serbatoio intermedio del Mazzarino (vedi anche lo schema presentato il 29.4.09).

Rinnovo ancora l’appello alla comunità scientifica italiana per il manoscritto del Baccelli (**).

 

Nota -  L’ariete idraulico e il colpo d’ariete sono fenomeni ben diversi, anche se collegati.

(*) dai numerosi articoli originali apparsi nel Journal des Mines negli anni dal 1801 al 1805.

(**) ancora, dopo un anno, questo appello non ha sortito effetti.

 

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