RE 2 – La diga invisibile (17.8.2011)

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: C:\Immagini\Pictures\Parata Subiaco Koch - con grandioso traforo Barberini.jpg

Lettera aperta al Sindaco di Subiaco

La simbiosi tra il fiume Aniene (vedi PO 31), i monasteri benedettini (vedi PO 13) e la città di Subiaco è notissima e non serve che io vi insista in questa sede. La stessa etimologia “sublacum” del nome della Sua città, Signor Sindaco, rimanda alle ben note questioni da secoli dibattute da schiere di studiosi – Canina, Gori, Jannuccelli, Parker, tra gli antichi e, tra i moderni, Quilici, Appodia, ecc. – sui (tre?) laghi e relativi sbarramenti (dighe) e/o ponti.

Il fascino e il richiamo del “fiume sacroha però, ancor di più e da sempre, attirato una moltitudine di artisti, anch’essi ben noti, come il Koch che, all’inizio dell’ottocento, ha raffigurato in varie tele, come quella celebre qui presentata, la doppia cascata della cosiddetta “Parata” all’imbocco del grandioso “traforo Barberini” (a sinistra), che portava l’acqua e l’energia motrice alla cartiera e agli altri numerosi opifici di Subiaco.

Questo imponente impianto idrico, oggetto di continue e opportune opere di conservazione e/o di sistemazione idrogeologica (vedi in calce), era la celebre “piscina limaria di Claudio” raffigurata dal Parker (vedi PO 29) che fungeva anche, nei periodi di piena, come sfioratore delle acque e come “baluardo” (vedi PO 27) per i citati opifici.

Ebbene, malgrado la sua importanza storica, artistica e soprattutto scientifica, oggi questo vetusto impianto è visibile o visitabile solo in parte, e precisamente dal lato destro dell’Aniene (in corrispondenza del vivaio e dell’agriturismo “La Parata), mentre è praticamente inaccessibile dall’altro lato del fiume, e cioè dalla postazione da cui il Koch, due secoli fa, ha ritratto l’intera scena (naturalmente trasfigurandola per esigenze artistiche).

Questa News è nata dalla difficoltà insuperabile, almeno per chi come chi scrive non ha più l’agilità dei ragazzi sublacensi che d’estate vi si avventurano (o vi si avventuravano), di percorrere il centinaio di metri o poco più – a pericoloso picco sulla sponda sinistra dell’Aniene – di fitta “forra” tra il centro della città (ponte S. Antonio) e il laghetto ai piedi delle due “Liscie” o “Pietreie” della detta diga o “Parata”.

Concludo perciò con un appello, e cioè che venga tracciato un comodo e sicuro sentiero – simile, ed anche più economico di quello del laghetto di S. Benedetto (un km più a monte) – per dar modo ai sublacensi, alle persone interessate e ai semplici turisti, di godere di questo insigne monumento carico di storia e di valore scientifico.

Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: Descrizione: C:\Immagini\Immagini dal 2007\Subiaco 16.10.10\P1130667 lavori alla Parata.JPG

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