47 – Le scuole di telegrafia

 

               

  

Si può imparare la telegrafia Morse del tutto empiricamente, senza scuola, esattamente come si impara a parlare. La rivista, di cui riproduco la testata, organo dei veterani ferrotelegrafisti americani, è piena di ricordi o testimonianze indirette in tal senso. Anche in rete si incontra molto heritage sui tempi eroici e pionieristici  del telegrafo: figli (di 10 anni o meno!), figlie, mogli, vivendo immersi in quell’ambiente e dovendo spesso sostituire i titolari degli uffici telegrafici di piccoli centri o di sperdute stazioncine, imparavano il Morse senza accorgersene. Ed erano fior di telegrafisti che “parlavano” la madrelingua del Morse, con “apparati” ridotti ai minimi termini: un tasto e un sounder (vedi silhouette dell’intestazione). Del resto l’“incanto” del ticchettio del telegrafo, il semplice magico filo che trasporta notizie belle o brutte, l’operatore che “prosegue” per così dire l’opera dell’inventore, sono tutte cose che almeno quelli della mia generazione, credo, hanno percepito e ricordano con nostalgia.

Dopo una decina d’anni dalla sua nascita il Morse aveva uno sviluppo tale che fu giocoforza “scolarizzarlo”. Nacquero come funghi sia scuole di telegrafia sia sistemi di autoistruzione con sussidi didattici ad hoc (vedi per esempio Morsum Magnificat, passim). Tra gli svariatissimi “metodi” (nelle News seguenti ne daremo qualche esempio) si potevano però individuare due “scuole”: quella che partiva dai punti e dalle linee; e quella che invece buttava a mare tabelle e tabelloni murali e “auralizzava” il codice.

Oltre alle scuole già accennate (Manisco, Forcieri, Aliani, Borino, ecc.), a quelle delle prossime News e alle moltissime che si trovano facilmente in rete (segnalo US Navy, Lewis, Smith, ecc.), fornisco un elenco di quelle che mi è capitato di incontrare scartabellando vecchi libri: Iacobini, Ipata, Perdomini, Fogli, Marianucci, Viola, Gagliardi, F. Ferraris, Perollo, C. Lo Cicero, Grisolia, Siepi, Fratalocchi, Jengo, Cappanera, Artom, Berna, Cornagliotti, Cecconelli, Amorati, Mocci, Michaut, Gilet, Pellegrini, Venceslao.

Molte hanno certamente cavalcato l’onda del profitto (alludo, in particolare, alla miriade di corsi per sostenere gli esami alle poste), ma moltissime sono state tenute da veri “apostoli” del Morse.

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