46 – I colpi “dattilizzati” di Reis

 

  

 

Il “macinino” a sinistra è il trasmettitore vocale (microfono ante litteram) inventato da Philipp Reis, uno dei padri del telefono, verso il 1860. Sulla destra si nota un dispositivo supplementare, di “servizio”, e cioè un piccolo tasto telegrafico (in alto) e una specie di sounder (in basso). Dall’ingrandimento (foto a destra) si nota che la molla antagonista dell’armatura di questo sounder è a lamina e inoltre che mancano i dispositivi per limitare l’escursione (sbraccio) di tale armatura e per produrre i canonici down-stroke e up-stroke.

Un tasto simile era installato nel ricevitore e così il sistema di Reis funzionava sia da telefono (musicale e “articolante”) che da telegrafo. Quest’ultimo permetteva una corrispondenza più “sicura” di quella telefonica e serviva a confermare quanto si era ricevuto o a dare direttive: 1 colpo = canto, 2 colpi = parola di un uomo, 3 colpi = parola di bambino, ecc.

In generale poi Reis, non conoscendo il Morse, adottava il criterio che ad ogni lettera dell’alfabeto doveva corrispondere un diverso numero di colpi. Ma così facendo la Z, per esempio, doveva essere fatta da 25 colpi, cosa che non solo costituiva uno spreco di tempo ma soprattutto introduceva incertezza. Allora Reis ogni cinque colpi impiegò un colpo “dattilizzato”   ˉ ˘ ˘ .

L’alfabeto telegrafico di Reis era dunque questo:

A = 1 colpo

B = 2 colpi

C = 3 colpi

D = 4 colpi

E = 1 dattilo

F = 1 dattilo + 1 colpo

G = 1 dattilo + 2 colpi, ecc.

È probabile che questo alfabeto sia simile a quello di Spaun (News 42).

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