133 – Il telegrafo scintillante

 

 

Nei trattati di storia della telegrafia è spesso menzionato il telegrafo elettrostatico di Bozolus (1757 o 1767). Anche se probabilmente è il primo di cui si hanno notizie certe della effettiva realizzazione (forse al santuario della Mentorella), il suo funzionamento è piuttosto oscuro (vedi, in calce, la descrizione che ne dà il gesuita G. M. Mazzolari a p. 34 della sua opera in versi Electricorum, Roma 1767, da cui è tratta anche l’immagine della boccia di Leyda).

Ronalds, nel suo prezioso catalogo (voce Mariani Parthenii), si limita ad accennare che Zantedeschi gli aveva segnalato questo telegrafo elettrico “scintillante  in cui era impiegata l’elettricità di attrito della bottiglia di Leida e col quale si formavano sillabe e parole con gruppi di scintille di convenzione.

 

  

 

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