132 - La prima interurbana

 

 

Ufficialmente la prima telefonata interurbana italiana è stata fatta tra Tivoli e il Quirinale, alla presenza della famiglia Reale, alle 14 del pomeriggio del 28 febbraio 1878, semplicemente collegando (senza alcuna alimentazione) due telefoni Bell alla esistente linea telegrafica.

In realtà un esperimento simile era stato fatto una settimana prima, il 21 febbraio, su un tratto un po’ più breve, e cioè tra un casotto della ferrovia fuori Porta S. Lorenzo e l’ufficio telegrafico di Tivoli (circa 25 km). Il collage di immagini (da Google) dà un’idea di questo circuito telefonico improvvisato, con l’avvertenza che l’immagine di destra in realtà si riferisce a prove analoghe, ma “urbane”, fatte qualche mese prima alla Caserma dei Vigili del Fuoco di Milano (sicuramente nei giornali illustrati dell’epoca si potrebbero trovare raffigurazioni più pertinenti). Altri esperimenti scientifici, ovviamente, erano stati fatti dagli accademici (Galileo Ferraris, Rossetti, Serpieri, ecc.)

Constatato il perfetto funzionamento dell’impianto il benemerito Direttore dei Telegrafi Ernesto D’Amico, di concerto col Ministro dei Lavori Pubblici, preparò la presentazione ufficiale “graziosamente” accettata – si legge nel Bullettino Telegrafico del marzo 1878 – da Sua Maestà.

Purtroppo questa volta l’esperimento riuscì meno bene, sia per la giornata piovosa, sia soprattutto per interferenze (i famosi fenomeni di induzione) nel tratto di linea dentro Roma, dove i fili correvano assieme a molti altri sospesi sugli stessi pali. Ad ogni modo furono trasmessi discorsi, una suonata con un pianoforte posto nell’ufficio telegrafico di Tivoli, una romanza del Trovatore, e addirittura una poesia sul telefono di cui riporto alcuni versi:

E sovra un filo magico

Il tuo pensiero va…

Tempo vincendo e spazio…

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