ME 2 – Oersted, il “Signor Dopoché(2.1.2007)

“Strano il destino di Hans Christian Oersted: di essere, fra i personaggi importanti della storia dell’elettricità, uno dei più ignorati. Abbiamo cercato il nome di lui nella Encyclopaedia Britannica, un’opera giustamente apprezzata: non gli è stata dedicata una voce apposita. Se poi si leggono i libri di elettricità, viene in mente che converrebbe ad Oersted il soprannome di “Signor Dopoché”. Difatti nella maggior parte dei testi si legge qualcosa di simile a questo: “Dopo che Oersted ebbe dimostrato l’azione della corrente elettrica sull’ago magnetico…”; e subito si viene a parlare di Ampére e di altri”.

Questo paragrafo, tratto da Rinaldo De Benedetti, Uomini dell’elettricità, ERI classe unica 171, Torino 1967, p. 76, mi ha tanto colpito da indurmi a studiare Oersted, cercando, per quanto possibile (in Italia la raccolta degli scritti dello scienziato danese non c’è…), fonti di prima mano e leggendole senza fare ricorso, ancor meno affidamento, alle aduse e comode vie già tracciate da altri commentatori. Prima di pubblicare qualche risultato significativo delle mie indagini lancio un appello circa il ritratto dell’Oersted, presumo ufficiale, in testa a questa News.

Come mai l’ago magnetico che, nel 1819, l’ha reso famoso è relegato nell’angolo in basso a destra? Cosa sono le due bacchette sul tavolo, e soprattutto l’oggetto che Oersted tiene in mano? Quelli sullo sfondo sono forse una pila a grandi superfici (alla Wollaston?) e un piezometro?

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