97 – Un monito di Graziadio Ascoli

I linguisti italiani conoscono e giustamente venerano Graziadio Isaia Ascoli (1829 – 1907, vedi lapide), autodidatta pioniere della glottologia. Anche se chi scrive ne conosce solo il nome, per averlo ripetutamente incontrato nel corso delle sue ricerche linguistiche, tuttavia ardisce immaginarlo come un Mario Lucidi ottocentesco.

Quest’ultimo però, come denunciato da tempo, è stato ed è vergognosamente ignorato dai suoi colleghi e dai discepoli, con responsabilità che altrove mi sono permesso anche di “quantificare”.

Nel ricordare che la sola timida, ma concreta attenzione ai miei contributi sulla scoperta di Lucidi non è venuta da linguisti ma da uno psicologo, Renzo Titone, che ha accolto nella sua prestigiosa Rassegna Italiana di Linguistica Applicata i primi miei scritti, aggiungo una scultorea frase dell’Ascoli:

 L’utilità di avvertire le scorrettezze scientifiche cresce in ragione dell’autorità di chi vi incorse”.

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