34 - Il sounder-ronzatore

                

 

Rileggendo la Lucidi News 19 mi accorgo di una imprecisione: il sounder-ronzatore fu inventato subito dopo l’articolo di Cecchi (vedi The Telegraphic Journal, 15 feb. 1879, da cui è tratto il disegno di destra), ma si impose solo dopo alcuni anni (vedi La Lumière électrique 1886, p. 173, da cui è tratto il disegno a sinistra), sia perché veniva confuso col telegrafo armonico di Gray, sia soprattutto perché fu sperimentato, e conseguentemente secretato, in ambito militare (telegrafia di campagna). Maggiori e interessantissimi dettagli si trovano nella relazione del capitano P. CardewThe telephone as a receiving instrument in military telegraphy” presentata al meeting del 27 maggio 1886 della Society of Telegraph Engineers.

I primi esperimenti col circuito di Cecchi evidenziarono la difficoltà che i clic del telefono corrispondenti all’apertura o alla chiusura del circuito erano quasi identici e di conseguenza era possibile leggere i segnali al contrario. Il problema fu risolto brillantemente intercalando nel circuito il sounder-ronzatore, inventato dal celebre costruttore di telegrafi e telefoni Theiler (ma rivendicato da tanti altri: Tommasi, Wilde, Watson, ecc.), che era per così dire un incrocio tra un sounder e un campanello. Tale dispositivo, noto anche come buzzer, ronfleur, ticker, cicalino, sounder a vibrazione, sounder telefonico, ecc., consisteva in un elettromagnete ordinario la cui armatura era collegata ad una molla di argentana fissata ad una estremità con la stessa disposizione e lo stesso funzionamento delle già citate suonerie a trembleuse.

In questo modo si davaaudibility to the silent body of the dash or dot, of which only the beginning and the end would otherwise be heart”. In pratica l’apparecchio, aprendo e chiudendo in continuazione il circuito, generava una specie di onda continua persistente, simile al rumore di una trombetta-giocattolo, che veniva “modulata” in linee e punti come si farà dopo con gli oscillofoni e in radiotelegrafia (CW). Meglio di ogni descrizione a parole il concetto si afferra immediatamente con l’artificio grafico del Montillot (p. 123):

Il sounder-ronzatore è quindi, come da tempo sottolineato, fondamentale per la telelinguistica, perché rappresenta l’anello di congiunzione tra il Morse a sounder e il Morse a toni. Come si evince dal nome questo apparecchio non genera suoni puri, ma toni complessi (buzzing o rumori, a fase erratica).

Accenno infine a degli strani fenomeni percettivi. Non sempre la lettura acustica del Morse a “ronflement” si rivelava più facile di quella a sounder, come ci aspetteremmo; chi impara ad uno dei due sistemi, si trova disorientato nel decodificare l’altro e, durante l’addestramento, non può fare a meno di guardare i movimenti della mano dell’istruttore che manipola il tasto; i ronzatori potevano provocare disturbi cerebrali se usati per molto tempo (rumore di api nella cuffia).

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