All. 6

A          Pippo Baudo

Mike Bongiorno

Michele Guardì

Fatma Ruffini

    Roma 17.4.97

 

              Cari Signori,

ecco la terza e ultima nota su Count-down, l’ancora inascoltata proposta di programma TV che, grazie al Bitnick - l’economicissimo e semplicissimo “microsatellite” che un giorno sarà diffuso in tutte le case accanto al telecomando -, rivoluzionerà, rendendola interattiva, la fruizione dei quiz televisivi attualmente tanto vituperati.

Sull’onda emotiva dei recenti scandali di vincite truffaldine, che sul telequiz hanno gettato un’ombra se possibile ancora più cupa, si vorrebbero bandire dalla TV, così come si erano messi al rogo i videogiochi dopo i sassi dei cavalcavia, tutti i programmi a quiz. Questi però hanno un’indiscutibile e insostituibile funzione spettacolare - nonché educativa - per cui non bisogna eliminarli ma solo modificarli radicalmente mettendoli al passo con i tempi, sia dal lato tecnico che, soprattutto, da quello spettacolare, come accennato nei fogli precedenti (allegati) e ampiamente spiegato nei 2 opuscoli sulla Televisione Interattiva Equivalente.

La chiave infatti indicata da Ludovico Peregrini, non “del quiz del futuro”, ma quella per recuperare la spettacolarità del gioco o, in generale, la spettacolarità televisiva, degradata e surrogata nei talk show “politicamente corretti”, è si quella del coinvolgimento, ma - si badi - non degli ospiti al divano tra di loro, ma quello di tutti e con tutti i telespettatori. Questo coinvolgimento, peraltro, non potrà ottenersi con la futura televisione interattiva reale, che sarà poco più di una TV a illimitato numero di canali, ma con quella equivalente - e con i giochi che ho chiamato antiquiz. Nella prima dominerà ancora, o si esaspererà, lo zapping del telecomando; nella seconda invece il coinvolgimento sarà effettivo e concreto, perché il Bitnick - che, a differenza del telecomando, sarà usato, per così dire, con la testa - ci trasformerà da passivi telepagatori (di canone) in partecipi telefruitori.

Nel perseguire il successo della mia invenzione ho puntato, nell’ordine, sull’utilità sociale, sulla funzionalità tecnica e sulla funzionalità spettacolare. Su tutt’e tre i fronti, lo dico per completezza di cronaca, ho incontrato solo silenzio.