All. 20

            

L’impressione più immediata sul telefono fu che si trattasse di una mistificazione, proveniente dalla patria dello spiritismo, ma la testimonianza di Lord Kelvin fece dissipare la diffidenza (G. Colombo, 1877)

                                                                                                 

A        Tullio De Mauro

p. c.   Gianpiero Gamaleri

Franco Ferrero

         Riccardo Luccio

Giuseppe Mininni

Roma 6.12.99                                                                    

 

Chiarissimo Professore,

dei tanti a cui, in ottobre, avevo segnalato il sito Internet della Televisione Interattiva Equivalente solo due mi hanno finora usato la cortesia di una risposta, il Dott. Franco Ferrero (CNR Padova) e il fisico Andrea Frova (Sapienza). Il primo mi dice che la descrizione tecnica, per essere seguita, necessita a monte di aver suscitato nel lettore un genuino interesse nel sistema; il secondo invece mi dà una risposta più articolata che è una prova lampante della verità del concetto precedente, nonché la prova, schiacciante, del fraintendimento generale circa il mio Bitnick (v. allegati).

Dopo questa lunga ma necessaria premessa passo subito a sgombrare il campo da altri potenziali abbagli, e cioè che io voglia da Lei un giudizio di merito, una raccomandazione, una prefazione, una recensione, un attestato o un patrocinio che so di non meritare. Non oso chiedere tanto, mi basta invece usare il suo Nome come un relè, un ponte radio per raggiungere - meglio di Internet! - il Consigliere Rai Gamaleri, il vero deus ex machina che può, aggiungerei deve, spezzare il circolo vizioso che impedisce non tanto il riesame quanto la valutazione ex novo, esaustiva e congiunta, di un’invenzione che, nella sua piccolezza, ha indiscutibile utilità – sociale, economica, culturale.

Per gettare un po’ di luce su questo circolo mi servirò della teoria delle due letture professata, credo, dal De Mauro. Un dirigente televisivo, bene che vada, legge le mie carte distrattamente, alla Frova: interpreta semplicità e chiarezza come ingenuità e banalità, confonde un brevetto con uno dei tanti progetti accumulati sul suo tavolo e liquida infine il tutto con un sorriso. Chi invece tenta anche l’altra lettura, quella vera e dai più ignorata, può solo limitarsi, come Ferrero, a non escludere a priori l’esistenza di una qualche solida struttura portante, a meno che, per un accidente fortunato o per dovere d’ufficio, non sia indotto o costretto a uno studio approfondito e globale.

Io non so se, come o quando il prof. Gamaleri abbia affrontato il Sistema Gaeta. Sostengo però che la Rai, a differenza del network privato, non può arrogarsi il diritto di scelte che, ora che Frova e De Mauro, pur involontariamente e perfino tacendo, danno forza alle mie argomentazioni, non sono più soltanto immotivate o non trasparenti, ma con tutta probabilità anche fallaci.

Il prof. Frova, aggiungo, è stato di certo vittima incolpevole di un fenomeno di illusione percettiva di carattere al tutto generale, ma su questo vorrei essere confortato dal chiarissimo Prof. Luccio, anche in considerazione del fatto che egli è forse l’unico psicologo a cui non è ignoto non tanto il mio povero nome quanto quello di Gabriele Buccola, il vero ispiratore del Bitnick.

                                                                                Distinti saluti.

Andrea Gaeta