Al dr. Pietro Vecchione

                                          Direttore DSE - RAI

 via Orazio 21 - 00193 Roma

 

        Roma 6.10.92

 

Istanza di valutazione del sistema multimediale "TV-computer"

 

Il dott. prof. Gaeta Andrea, nato a Termini Imerese (Palermo) il 30.5.42 residente in Roma via Mantellini 10,

PREMESSO

 

che l'istante in data 10.6.92 ha inviato alla Direzione Generale e al Dipartimento Scuola Educazione della RAI la lettera in allegato, relativa all'invenzione della  TV-computer;

che finora non vi è stato alcun riscontro, malgrado numerosi solleciti telefonici, per cui è evidente che la cosa è stata del tutto ignorata;

che la RAI è un servizio pubblico, tenuto a certificare il nuovo;

che il sistema multimediale inventato dall'istante, oltre alla validità tecnica - riconosciuta dagli ingegneri Falcini (Fininvest), Morello (RAI), Rossi (Olivetti), ecc. - ha il pregio di avere enorme utilità sociale, nonché costi ridottissimi;

tutto ciò premesso e ritenuto il dott. prof. Gaeta Andrea

 

CHIEDE

 

che la S.V. voglia effettuare una valutazione di merito della TV-computer, valutazione da effettuarsi entro e non oltre 60 gg. dal ricevimento della presente istanza, con l'avvertenza che trascorso inutilmente il termine suindicato l'istante adirà le vie giudiziali.

 

   Allegati:

    1) Offerta segreta di brevetto di invenzione industriale del 10.6.92;

    2) Attestato di deposito UPICA Roma RM92 A 000386 del 22.5.92;

    3) Descrizione tecnica (10 pagine);

    4) Videocassetta DEMO del sistema (35 minuti);

    5) Trucchi tecnici e trucchi psicologici della TV-computer (12 pag.);

    6) Saggio propedeutico "La radio interattiva" (Hambit '91, 5 pag.).

 

                                                                                             Con osservanza

                                                                                 dott. prof. Gaeta Andrea

 

 

Al Dott. Andrea Melodia

Direttore Programmi Telemontecarlo

P.zza Balduina - Roma

 

Roma 18.11.92

 

               Egregio Dott. Melodia,

la Sua lettera tradisce un interessamento molto blando (e anche questo non è un buon segno...), tuttavia vale certamente la pena tentare di consolidarlo.

Il Telemagico non è altro che un piccolo telecomando (a raggi infrarossi) che trasmette ad una scatoletta collegata alla presa SCART del televisore. La funzione principale di questo accessorio è quella di generare delle scritte (come i messaggi durante la sistemazione dei canali, per intenderci) che vanno semplicemente a coprire, modificandole, quelle mandate in onda. Queste scritte sono gestite da un microprocessore (incluso nella scatoletta) che elabora (eventualmente criptandoli) i dati che gli pervengono dal Telemagico e dall'emittente televisiva (codici tipo il noto segnale orario).

Il telespettatore non ha alcun sentore di questo banalissimo trucco, pensa che tutto provenga dal "cervellone centrale della TV-computer" e addirittura di dialogare, in esclusiva e in tempo reale, col conduttore del programma.

Ovviamente queste poche righe sono solo orientative, ma la documentazione allegata, in parte già inviata anche a TMC (e in buona parte anche, si badi, superflua o fuorviante ai fini di Password), dovrebbe fugare ogni dubbio.

La presunta macchinosità di Password è dovuta soltanto alla sua novità. Il mio timore, al contrario, è che i quiz snaturino l'originaria vocazione "antiquiz" degli audiogiochi, ma il discorso sarebbe lungo e fuori luogo.

Le Sue perplessità, infine, sul costo del TELEMAGICO (scatoletta inclusa) sono giuste: io intendevo dire che lo sponsor regala solo alcuni TELEMAGICI.

Spero di poter chiarire di persona gli altri aspetti della mia proposta.

                                                                                               Cordiali saluti.

                                                                                                  Andrea Gaeta

 

 

Roma 1.12.92

                            Egregio Dottor Silvio Berlusconi,

con riferimento alla mia offerta del 5.11.92 del gioco interattivo PASSWORD e ai rapporti intercorsi con l'ing. Falcini dell'Elettronica Industriale, mi preme sottolineare quanto segue.

Io non offro (solo) un programma televisivo, io Le vendo i diritti mondiali della TV-computer, un medium nuovo che poggia sui grandissimi numeri!

L'attuale tendenza di coniugare computer e televisione ha portato a sistemi (multimedia, ipertesti, CDTV, videodischi interattivi, video blaster, realtà virtuali, ecc.)  che non potranno mai arrivare al  mercato consumer  perché, per intrinseca natura, sanno troppo di computer. Il loro destino è simile a quello dei libri: utilissimi, ma relegati a pochi. Viceversa, l'integrazione secondo il mio sistema porta ai grandi numeri proprio perché la TV-computer, nella sua essenza, è televisione, televisione "con un pizzico di computer"!

Oltre alla novità totale (aggravata, forse, da una parvenza di banalità) e alla mancanza di padrini politici la mia  TV-computer  ha un terzo grosso  "difetto" che oggettivamente ne ostacola il decollo: l'incompatibilità con la programmazione televisiva abituale. Nell'elaborazione del sistema io avevo infatti perseguito (e raggiunto) la compatibilità soltanto tecnica, trascurando quella con le abitudini della gente,  tenuta invece in conto dai dirigenti televisivi per i quali l'imposizione di un aggeggio da 100.000 lire sarebbe un "grave errore tattico", se non addirittura un suicidio.

Per aggirare questo ostacolo, circa un mese fa, ho ideato il gioco Password, nel quale il carattere precipuo della TV-computer (l'illusione del dialogo) è un po’ sacrificato in cambio della compatibilità per così dire spettacolare o abitudinaria  con gli utenti privi di Telemagico e decoder.  Con questo escamotage il passaggio al nuovo sistema (e in futuro al nuovo standard) non è più drastico, ma graduale e indolore (e, in ogni caso, non obbligatorio).

La Fininvest,  dopo aver tramutato il mio brevetto in uno internazionale (qualche decina di milioni), potrebbe sperimentare, senza alcun rischio, un Password non interattivo e sondare così il terreno per l'eventuale sviluppo, produzione e commercializzazione dei Telemagici. Una joint-venture con lo sponsor e/o  un'industria elettronica potrebbe poi investire qualche decina di miliardi per produrre a Taiwan,  a basso costo, un primo lotto, mettiamo, di 100.000 pezzi....  La contropartita di questi sforzi sarebbe un lento ma consistente aumento di pubblico, un servizio utilissimo alla collettività e, ovviamente, enormi utili soprattutto con la cessione a terzi dei diritti.

                                                                                   Grazie dell'attenzione.

                                                                                         Andrea Gaeta