Vecchi appunti (1990) dal Dottrens, L’insegnamento della scrittura (1968)

Insegnamento lettura e scrittura sulla base di esperienze condotte in scuole svizzere.

Niente più abbecceddari con scritte del tipo "Papà ha la pipa": Stimolare la visione d'insieme della percezione delle cose. Dal semplice al complesso o viceversa?

L'occhio legge soltanto durante le pause di fissità e inoltre nessuna chiara impressione visiva può essere ricevuta mentre l'occhio si muove.

La lettura silente è due o tre volte più veloce di quella orale.

Molto antididattica la pratica di far "continuare" la lettura di un libro che un compagno sta leggendo (gli altri, leggendo mentalmente sono andati più avanti).

Parlare è diverso dal parlar bene; scrivere è diverso dallo scriver bene.

La lettura a voce alta cointeressa laringe e occhio contemporaneamente.

Bambini tipografi e dattilografi in classe.

Disortografia = turba di scrittura.  Dislessia = turba di lettura.

Turbe della motricità = goffaggine dei movimenti.

La lettura espressiva è quella del bambino che capisce quello che legge.

L'uso del riascolto al magnetofono fa migliorare la propria lettura.

La mano di un bambino non ha ancora le articolazioni (falange, falangina e falangetta), somiglia a tubo di gomma, ad una proboscide (c’è solo la cartilagine): non gli si può richiedere la scioltezza e la destrezza dell'adulto (radiografia p. 175).

Oggi si invita sempre più a scrivere a stampatello, perchè il corsivo è illeggibile.

Nella (iniziale?) maiuscola corsiva gli adulti si avvicinano allo stampatello.

I caratteri dello script sono simili a quelli della tipografia. La scrittura è trascrizione sulla carta di gesti che, prima coscienti, sono divenuti in seguito automatici.

Se non si armonizzano i movimenti simultanei di dita, polso e avambraccio si scrive "a mucchietto". Attenzione ai legamenti apparenti.

Nella pubertà avviene un cambiamento nella grafia analogo a quello vocale.

Paragone con lo sport e la ginnastica per migliorare la velocità di script.

Ciascuno di noi ha un proprio ritmo, cadenza, normale di scrittura.